Valorizzazione, formazione e divulgazione: sono queste le direttive lungo le quali si muoverà il tavolo tecnico-scientifico sugli alberi monumentali e i boschi vetusti siciliani che si è insediato oggi all’assessorato regionale all’Ambiente e presieduto dall’assessore, Toto Cordaro.
«Le finalità che questo gruppo di lavoro intende perseguire sono la tutela e la valorizzazione dei nostri tesori ambientali che costituiscono, nel caso di specie, un patrimonio di alberi monumentali, più di 300 che sono stati già censiti, che – dichiara l’assessore – caratterizzano il paesaggio siciliano e che rappresentano un vero e proprio museo a cielo aperto».
Il tavolo tecnico-scientifico è composto dal dirigente generale del Corpo Forestale della Regione, Giovanni Salerno, dai direttori degli orti botanici di Palermo, Catania e Messina, rispettivamente Rosario Schicchi, Gian Pietro Giusso del Galdo e Rosa Maria Picone, dai docenti Giuseppe Bazan del dipartimento Scienze e Tecnologie Biologiche e Salvatore La Mela Veca del dipartimento di Scienze Agrarie, entrambi dell’Università di Palermo, e da Pietro Minissale, docente del dipartimento Scienze biologiche dell’ateneo di Catania.
In termini di formazione, verranno portate avanti iniziative per accrescere le competenze del personale tecnico addetto alla materia, in servizio presso i comuni e il comando del Corpo Forestale, e per contribuire all’aggiornamento degli agronomi e dei forestali.
Nel corso della riunione di questa mattina, inoltre, si è stabilito il piano economico necessario per le attività da svolgere entro il 2021 e nel corso del prossimo anno. Fondamentale sarà il coinvolgimento degli istituti scolastici in adeguati percorsi di studio e di sensibilizzazione con un concorso di fotografia dal titolo “I tesori del museo della natura”.
A spiccare su tutti gli alberi monumentali, a livello nazionale, il celebre ficus macrophylla di piazza Marina a Palermo, che detiene il primato sulle dimensioni, risultando addirittura il più grande d’Europa. Supera i 25 metri d’altezza, mentre il diametro della chioma è sui 50 metri e copre una superficie di quasi 3.000 metri quadrati.