Ha aperto al suo assassino, il vicino di casa con il quale aveva avuto più di un attrito. Nulla faceva pensare ad un epilogo così drammatico.

Nel corso della discussione l’uomo di 35 anni che è stato portato in caserma ha estratto un corpo contundente, pare un coltello e ha colpito la donna alla testa provocandole una ferita molto profonda. E’ morta così Giuseppina Orobello, 71 anni, di Bagheria, grosso centro alle porte di Palermo. L’arma non è stata trovata. A scoprire il corpo senza vita è stata la figlia del convivente.

La donna ha le chiavi dell’abitazione in via Salvator Rosa, assiste il padre gravemente malato. Come ogni mattina era andato a trovarlo per aiutare Giuseppina a pulirlo e preparare qualcosa da mangiare. La porta era chiusa. La giovane non appena ha visto il corpo  ha subito chiamato il 118 e i carabinieri.

L’omicidio si è consumato attorno alle 10. Dopo un’ora circa i militari avevano già individuato il possibile autore dell’omicidio. Un vicino Toni Lanza di 36 anni su cui si sono concentrati i sospetti con il quale da mesi i rapporti erano tesi. L’uomo dopo una lunga giornata è stato fermato con un provvedimento del pm Paolo Napolitano della procura di Termini Imerese.

L’uomo non ha confessato.

L’ennesima lite sfociata nel delitto che è stato commesso mentre in casa c’era il convivente in gravi condizioni e in stato di semi incoscienza.

Per tutto il giorno gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore di Termini Imerese Paolo Napolitano hanno ascoltato una serie di testimoni e residenti della palazzina. Sono stati loro a riferire degli screzi con l’uomo che si trova in caserma.

Piccole beghe di vicinato, incomprensioni caratteriali che potrebbero avere scatenato la sua reazione. L’uomo fermato e interrogato in caserma soffrirebbe di un ritardo psichico, ma non avrebbe dato adito a sospetti su possibili reazioni violente.

Anzi, chi lo conosce bene, parla di un uomo disponibile a sbrigare anche piccole commissioni in cambio di qualche spicciolo.

Stavolta però qualcosa avrebbe fatto scattare l’aggressione nei confronti della donna colpita con ferocia e lasciata nel salone di casa in una pozza di sangue. Nella scena del crimine hanno lavorato per ore i militari della scientifica per cercare le possibili tracce che possano inchiodare l’assassino.