Il gip Lorenzo Chiaramonte ha convalidato l’arresto per Giuseppe Cangemi, il dipendente della Rap che lunedì scorso di mattina ha ucciso il cognato Stefano Gaglio. Il gip ha disposto la misura cautelare in carcere. Il legale di Cangemi Salvino Pantuso aveva presentato documentazione circa i problemi psichiatrici di cui soffre il suo assistito. Al momento la tesi dell’incapacità dell’assassino non passa. Sarebbe stato confermato il movente economico come ricostruito dalla procura. Gaglio avrebbe riferito ai figli di Cangemi che non voleva lasciare loro una casa, ma l’avrebbe donata ai nipoti. Una scelta che avrebbe scatenato liti in casa e tanta tensione.
“Presenterò ricorso al tribunale del Riesame – dice l’avvocato Salvino Pantuso – il regime carcerario non è compatibile con il mio assistito che ha una diagnosi di schizofrenia come stabilito dai medici del Policlinico. Io ho consegnato documenti che vanno dal 2021 al 2023. Le malattie psichiatriche con il passare del tempo difficilmente regrediscono anzi con il passare del tempo tendono a peggiorare. Nella relazione del 2023 si fa riferimento ad allucinazioni visive, schizofrenie e disturbo ossessivo compulsivo. La reazione di Cangemi alla rivelazione fatta dal cognato ai figli è sproporzionata. Per questo chiederò al riesame che venga nominato un perito che valuti queste cose”.
Secondo il giudice, che ha convalidato l’arresto le condizioni sono tali per ritenere Cangemi non incapace di intendere e di volere e dunque imputabile.






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