L’amore dei folli” torna in scena in una veste rinnovata. Dopo due messe in scena lo scorso anno, lo spettacolo propone un nuovo viaggio teatrale nella memoria dei manicomi e nella dignità della follia.

La Cooperativa Sociale Techné riunisce istituzioni, giornalisti, esperti e operatori del settore in un’anteprima a inviti, pensata per avviare una produzione dal basso e dare vita a una piccola tournée nazionale.

L’appuntamento è fissato per sabato 28 novembre 2025, alle 21:15, al Teatro Apparte di Palermo, in via Antonio Furitano 5a.

Simone Cristicchi, un ambassador d’eccezione

La presenza di Simone Cristicchi dà un valore simbolico forte all’evento. Il cantautore, da sempre attento ai temi della salute mentale, ha accettato il ruolo di ambassador dopo avere visto il trailer dello spettacolo e avere incontrato i protagonisti durante la presentazione del suo libro Franciscus a Palermo.

Il 28 novembre Cristicchi sarà in sala per cantare “Ti regalerò una rosa”, il brano che al Festival di Sanremo riportò al centro la questione dei manicomi e della sofferenza psichica.

L’evento sarà a ingresso gratuito, riservato a istituzioni, autorità civili, stampa, operatori culturali, sanitari e dell’assistenza sociale.

Regia, drammaturgia e cast

Lo spettacolo porta la firma del regista Matteo Contino e nasce da un’idea di Eligio Scorsone, con drammaturgia di Laura Carini e il contributo di Francesca Attinelli e Domenico Stroppiana.

Sul palco si alterneranno: Eligio Scorsone (Lele), Laura Carini (Sofia), Federica Benigno (Vita), Viviana Lombardo (Chicca), Elvio La Pira (Benito), Vincenzo Tuzzolino (Andrea), Valentina Todaro (Betta), Meri Reale (Alberta / Mamma Doria), Giuseppe Vignieri (Franco Basaglia).

L’eredità di Franco Basaglia

Il tema della malattia mentale e dello stigma sociale attraversa l’intera opera, che intende affrontare una memoria ancora fragile. Contino e Carini spiegano l’obiettivo con parole chiare: “Il nostro intento è ricomporre la memoria di Franco Basaglia sottraendola a una narrazione riduttiva, che lo vuole ingenuo riformatore privo di lungimiranza, e di restituirlo invece quale pensatore lucido, rivoluzionario e profondamente umano, capace di ridefinire il concetto stesso di follia, cura e libertà. Pur nella libertà del linguaggio teatrale, il nostro lavoro si propone di onorare la verità morale e politica della sua lezione”.

La drammaturgia si muove nel solco della rivoluzione basagliana e richiama i suoi principi fondanti: superamento dell’istituzione totale, riconoscimento dei diritti, parola pubblica e cura comunitaria.

Gli autori aggiungono un monito che tocca la società contemporanea: “L’opera si configura come un atto di denuncia etica e civile, volto a richiamare l’attenzione sul persistente abbandono delle persone affette da sofferenza psichica e delle loro famiglie. In un presente che sembra aver smarrito il senso della prossimità e della cura, riteniamo imprescindibile riaprire il dibattito pubblico sulla dignità della persona, sulla responsabilità collettiva e sull’urgenza di una reale cultura dell’inclusione e dell’ascolto”.

“L’amore dei folli” vuole restituire voce e dignità a esistenze sommerse, creando una mitologia contemporanea, che rinnova il valore etico del teatro come luogo di testimonianza civile.

La serata del 28 novembre segna un passaggio decisivo. La Cooperativa Sociale Techné ha scelto di coinvolgere un pubblico mirato per presentare la nuova versione dello spettacolo e costruire una rete di sostegno in vista di una possibile tournée. I soci della cooperativa sono stati i primi a sostenere economicamente l’iniziativa, trasformando l’idea in un progetto concreto.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero 091 7286109 o consultare il sito ufficiale.