“Questa mattina ho avuto l’assicurazione da parte dal sindaco Roberto Lagalla che dopo la bonifica il parco Libero Grassi si farà”. Lo dice Alice Grassi figlia dell’imprenditore ucciso dalla mafia. Ogni anno il 29 agosto giorno della commemorazione sembra fatta per la riqualificazione di un’area altamente degradata dove dovrà sorgere il parco urbano.

“Ad aprile abbiamo ricevuto una lettera da parte dell’assessore comunale Piero Alongi che ci chiedeva di collaborare alla progettazione del parco. Progetto che presenteremo questa mattina. Per me è fondamentale sapere se è vero che finita la bonifica il parco si completa e nel senso si completano tutte le attività di un parco multifunzionale così come è sempre stato pensato e progettato – dice Alice Grassi – Altrimenti è inutile. Quell’area non deve essere una grande distesa con teli di plastica su terreno inquinato e tante le piazzole di cemento per cose che non verranno realizzate mai. Io non voglio essere responsabile di un errore, dell’ennesimo scempio, spreco di denaro pubblico, i soldi devono essere utilizzati bene.

E stiamo facendo degli approfondimenti anche con la collaborazione della facoltà di ingegneria idraulica, perché ci sono problemi di erosione marina e problemi di drenaggio delle acque. Grazie a questa collaborazione si sta realizzando un progetto paesaggistico architettonico. Nella scuola di progettazione ci sono anche agronomi, botanici, esperti di irrigazione”.

La speranza è che sia la volta buona. “Io ho un figlio di 29 anni. Spero che lui lo vedrà – dice Alice Grassi – Con i collaboratori diciamo sempre che abbiamo pensato ai percorsi per disabili, le panchine per gli scacchi, perché siamo convinti che noi potremmo usufruire di questo teatro quando avrò ottant’anni e quando sarà finito. Però va bene, cioè io non lo sto facendo per me, chiaramente lo sto facendo per le future generazioni. Il parco può essere uno strumento di riqualificazione urbana di quartiere, in una zona molto degradata della città che non ha mai rispettato né la costa. Può essere un’occasione proprio di ricrescita, non dico di un sito naturale perché di naturale là non c’è niente, però almeno farlo risembrare naturale e poi inserire tutta una serie di attività che sono ludico, sportive e culturali”.