Auto rubate, fatte a pezzi ed abbandonate sul litorale; costante abbandono di rifiuti e perfino incontri hot che si sarebbero consumati sul posto in pieno giorno. Il degrado vissuto dal parco Libero Grassi di Palermo continua ad essere all’ordine del giorno. Più volte infatti è stata posta l’attenzione sull’area verde della II Circoscrizione, nella quale si sono consumati reati di ogni genere. Il problema principale rimane quello degli ingressi incontrollati, a volte con auto e mezzi pesanti. Ciò a causa di alcuni buchi presenti nei varchi d’ingresso.

Il racconto di una residente

Aperture che alcuni soggetti utilizzano per fare quello che vogliono. Lo scenario all’interno rimane imbarazzante. Nonostante le numerose opere di pulizia straordinaria infatti, l’area rimane terra di abbandoni di rifiuti. Inoltre, le cataste di auto abbandonate sul posto sono ancora lì a godersi la vista sul golfo. Ma queste, secondo quanto riferiscono i residenti, non sarebbero le sole attività compiute all’interno del parco Libero Grassi.

A raccontare quanto accade al parco Libero Grassi è Elvira Vernengo, residente del quartiere posto in II Circoscrizione. Un degrado che, secondo la residente, parte da lontano. “La borgata di Acqua dei Corsari attraversa una profonda crisi. Uno stato di cose innescato diversi anni fa, quando si decise di lavorare allo scarico fognario. La balneazione è interdetta ormai da 40 anni. In zona si verificano costanti abbandoni di rifiuti, come accade spesso al parco Libero Grassi. Tolti gli ostacoli che ne impedivano l’accesso infatti, l’area verde è costantemente frequentata da persone poco raccomandabili, che svolgono all’interno attività illecite – racconta -. Fra queste, c’è certamente la prostituzione”.

Un fenomeno sul quale la signora ricorda un episodio avvenuto un mese fà. “A titolo di esempio, ricordo quando nel mese di dicembre ho trovato, all’interno del parco Libero Grassi, una macchina con due individui intenti ad avere un rapporto sessuale. Li ho rimproverati e, per tutta risposta, uno di questi è sceso ed ha iniziato ad insultarmi e minacciarmi. Il tutto alla presenza di un minore, ovvero mio nipote, con il quale stavo facendo una passeggiata dentro all’area verde. E questo in pieno giorno. La notte, poi, non ne parliamo”.

Guaresi: “Da anni chiedo chiusura dell’ingresso”

Un disagio, quello dei residenti di Acqua dei Corsari, più volte riportato anche dal consigliere della II Circoscrizione Giuseppe Guaresi. L’esponente di Fratelli d’Italia si è recato qualche giorno fa sul posto per verificare, nuovamente, lo stato dei luoghi. Lo scenario è apparso da subito tragico. “I cittadini sono fortemente preoccupati per il degrado vissuto al parco Libero Grassi. Nelle ore serali, c’è un sospetto via vai di mezzi che entrano all’interno dell’area verde, oggi libera soltanto a malavitosi e prostitute. Da tempo ormai chiedo che vengano apposti due blocchi di cemento all’ingresso, per evitare l’accesso in auto o, addirittura, con camioncini con i quali alcuni incivili abbandonano rifiuti”.

La vicenda del parco Libero Grassi

Da anni si parla in città dell’area verde di Acqua dei Corsari, che non ha mai registrato una vera e propria apertura al pubblico. Nel 2013 il Comune di Palermo ha intestato il parco, esteso su una superficie di 11 ettari nella zona di Acqua dei Corsari, alla memoria di Libero Grassi. Un intitolazione simbolica, su una delle più belle e depredate aree della città. Sono trascorsi tanti anni ma il parco, come detto, non è ancora sorto.

Il problema è da riscontrare nella necessità di effettuare delle operazioni di bonifica del sottosuolo. Fatto per il quale sono in corso una nuova serie di carotaggi. Il Comune di Palermo ha ammesso ufficialmente nel 2018 che “è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti” e quindi ha approvato un progetto di fattibilità da 11 milioni di euro, ottenuti col bando regionale “PO FESR Sicilia 2014-2020 – Asse 6 – Azione 6.2.1”. “L’area è stata oggetto di una Analisi di rischio finalizzata a verificarne la contaminazione e l’eventuale pericolo per la fruizione umana. A seguito dei controlli, è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti”. L’Analisi parla di metalli pesanti quali piombo, arsenico e stagno nel terreno, nel sottosuolo e nella falda, pericolosi per l’uomo.

Nel corso dell’ultima commemorazione del padre Alice Grassi, figlia dell’imprenditore simbolo della lotta al racket, aveva lanciato un ultimatum da presidente dell’associazione “Libero Grassi”, minacciando di richiedere il ritiro del nome del padre dall’intitolazione dell’area verde. Un parco che, purtroppo, più che simbolo dei valori della legalità si conferma giorno dopo giorno terra di nessuno.

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