“Dal ministro Nordio, che abbiamo incontrato, abbiamo avuto risposte in larga misura non soddisfacenti”. Lo ha detto il presidente dell’Anm Cesare Parodi, parlando alla riunione del Comitato direttivo centrale dell’Associazione, riunito a Palermo.

“Sulla riforma costituzionale per la separazione delle carriere si è deciso di tagliare il dibattito parlamentare. Questo sicuramente è un fatto che a noi non sorprende e rappresenta l’ultimo atto di discorso prevedibile, ma non lo rende meno rilevante. È la perfetta conclusione di discorso iniziato mesi fa e che va avanti”, ha aggiunto il presidente dell’Anm. Gli incontri avuti con i gruppi politici “li ho ritenuti interessanti. Ci potrà essere una proficua collaborazione in vista della campagna referendaria”, ha concluso.

Minuto di silenzio per vittime delle stragi

Un minuto di silenzio è stato dedicato oggi alle vittime delle stragi di mafia, dai magistrati presenti al Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati che si è riunito nell’aula della Corte d’appello di Palermo, il giorno dopo il 33esimo anniversario dell’eccidio di Capaci.

Parodi (Anm), se non ci fanno esprimere mi autodenuncio

“A proposito delle modifiche dell’ordinamento giudiziario che prevede come illecito disciplinare anche quello di parlare di tematiche legate alla giustizia, come possono essere i temi referendari, io spero di no ma ma se dovesse accadere qualcosa che viene a limitare la nostra possibilità come cittadini di manifestare la nostra opinione io quel giorno stesso chiederò di fare un’intervista e rilascerò una dichiarazione sui temi che vengono vietati legati al referendum e il giorno stesso mi autodenuncerò al Csm, se questa è la strada”. Lo ha detto Cesare Parodi, presidente dell’Anm, a margine del comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati che si tiene nell’aula magna della corte di appello del tribunale a Palermo. “Io ho sempre detto che – prosegue – la magistratura associata in questo momento non fa una opposizione politica ideologica, ma difende dei principi. Se anche difendere questi principi, in termini assolutamente neutri e solamente legati a una difesa di valori, verrà indicato con un comportamento disciplinarmente rilevante, benissimo io sono il primo a porre in essere un un illecito disciplinare non c’è dubbio”.

Anm, forte dissenso verso la riforma della magistratura 

“Alla presidente del Consiglio, al ministro e poi a tutti i gruppi parlamentari, compresi quelli della maggioranza, sono state ulteriormente rappresentate le motivazioni del nostro assoluto dissenso verso questa riforma che, come abbiamo detto più volte, non giova assolutamente all’efficienza della giustizia”. Lo ha detto il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, incontrando i giornalisti a Palermo, a margine del comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati che si tiene nell’aula magna della corte di appello del tribunale di Palermo.

Parodi ha aggiunto: “Le posizioni sulla riforma sono diametralmente opposte, nel senso che noi non possiamo modificare le nostre idee nelle quali crediamo fermamente. Il governo ha preso un impegno con i suoi elettori che vuole quindi portare fino in fondo, direi senza nemmeno aprirsi non dico all’Anm, ma neanche al dibattito del parlamentare. Abbiamo visto quelli che sono stati i tagli sui tempi, molto drastici, evidentemente il sintomo che non c’è una volontà di approfondimento, ma di portare fino in fondo un progetto che è stato ideato tempo fa e che deve essere adesso realizzato in tempi più brevi possibili”.

Parodi, in “errore giudiziario” spesso non c’è responsabilità

“Si parla dell’errore giudiziario perché l’errore è un concetto molto semplice da comunicare al cittadino medio. Però è molto discutibile perché l’errore è un concetto indeterminato, l’errore può essere totalmente incolpevole. E’ comunque un errore, ma non c’è nessuna responsabilità. Ma oltretutto si parla di errore, questo è il fatto più grave, quando non si conosce invece ancora la risposta giusta”. Lo ha detto il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, a margine del comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati che si tiene nell’aula magna della corte di appello a Palermo. “Molto spesso invece si parla di errore quando – ha spiegato – questa risposta, che è una risposta faticosa e che è il frutto magari di indagine di valutazioni complesse lunghe, non c’è ancora. Però si parla già di errore perché fa comodo. Lo rilevo perché evidentemente che è qualcosa che non avviene per caso, è il frutto di una precisa scelta comunicativa che noi dobbiamo legittimamente contrastare – ha concluso -, perché è un qualcosa che fa un torto alla ricerca della verità.”

Maruotti (Anm), comitato per la difesa della Costituzione

“Noi stiamo intraprendendo una serie di iniziative e già molte le abbiamo portate avanti come l’incontro con i gruppi parlamentari e con il ministro Nordio. E siamo qui, ovviamente non solo a celebrare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, ma anche a ricordare che il loro impegno e il loro esempio ha consentito di preservare questo modello costituzionale che noi stiamo cercando di difendere”. Lo ha detto il segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati Rocco Maruotti, incontrando i giornalisti a margine del Comitato direttivo centrale dell’Anm.

“Adesso prenderà avvio questo comitato a difesa della costituzione che – ha aggiunto – stiamo appunto costituendo per prepararci ad un confronto referendario nel quale vogliamo essenzialmente essere a disposizione dei cittadini per spiegare e aiutare loro a comprendere i contenuti e i pericoli insiti in questa riforma costituzionale”.

“Gli incontri con i gruppi parlamentari sono stati, anche secondo me, un’iniziativa molto utile sebbene non siano serviti a far cambiare idea ai partiti di maggioranza”. Lo ha detto il segretario generale dell’Anm Rocco Maruotti a margine del comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati che si tiene nell’aula magna della corte di appello a Palermo. “Le riunioni sono servite anche a tenere alta l’attenzione mediatica e ad avviare un dialogo con coloro che saranno i nostri interlocutori” ha spiegato. Sull’incontro a metà aprile con il ministro della Giustizia Carlo Nordio, Maruotti ha detto che su tutti i temi proposti “siamo in attesa di conoscere soluzioni concrete”.