La corte di cassazione conferma l’assoluzione di Patrizia Monterosso dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla procura generale contro la sentenza della corte d’appello di Palermo e quella di primo grado che avevano scagionato l’ex dirigente generale della Regione siciliana dall’accusa di peculato assieme all’ex dirigente della Formazione dell’epoca, Anna Rosa Corsello, oggi in pensione.

La vicenda è quella degli extrabudget relativi agli enti formativi convenzionati con la Regione. Patrizia Monterosso, oggi direttore generale della Fondazione Federico II, difesa dall’avvocato Roberto Mangano, aveva scelto di essere giudicata con l’abbreviato ed era stata scagionata già in primo grado, dal gup del Tribunale, Fabrizio Molinari, ma la sentenza era stata impugnata dalla Procura generale.

La difesa ha ricostruito gli extrabudget erogati agli enti di formazione e poi recuperati, poiché illegittimi, attraverso una procedura che secondo la pubblica accusa era stata ordita dai due alti dirigenti, Corsello e Monterosso. Lo scopo sarebbe stato quello di tenere l’ex segretario della Regione indenne dal giudizio erariale pendente alla Corte dei Conti. La tesi dell’accusa non è stata accolta dai giudici, che hanno confermato l’assoluzione.

“Non ha commesso il fatto”, confermata in appello assoluzione per la Monterosso

La corte di appello di Palermo, sezione I penale, presieduta da Adriana Piras, confermò la sentenza di assoluzione di primo grado “per non aver commesso il fatto”, di Patrizia Monterosso, accusata di peculato insieme al dirigente della formazione dell’epoca, Anna Rosa Corsello.

La Monterosso, difesa dall’avvocato Roberto Mangano, aveva scelto di essere giudicata con l’abbreviato. La sentenza di assoluzione, emessa dal gup, Molinari, veniva però impugnata dalla procura generale presso la corte d’appello di Palermo, che chiedeva, nel giudizio di appello, la condanna dell’imputata alla condanna ad anni 2 e mesi 8 di reclusione.

L’avvocato Roberto Mangano ha ricostruito tutti i passaggi, in particolare la vicenda degli extra budget erogati agli enti di formazione, e poi recuperati, poiché illegittimi, attraverso una procedura che secondo la pubblica accusa era stata organizzata dai due alti dirigenti, Corsello e Monterosso, per mantenere indenne quest’ultima nel giudizio erariale pendente innanzi alla Corte dei Conti. Da qui la contestazione per peculato, e il relativo processo penale. Oggi arriva la seconda assoluzione della Monterosso anche in appello.

L’assoluzione del 2018

Ad inizio febbraio 2018 arrivò la prima assoluzione “perché il fatto non sussiste” Patrizia Monterosso, ex segretario generale della Regione siciliana e attuale direttore della Fondazione Federico II, accusata assieme Anna Rosa Corsello, ex dirigente regionale, del mega peculato da 11 milioni di euro legato agli extra-budget della Formazione professionale.