Su Monreale alla fine è arrivata, definitiva, la delibera della sezione regionale della Corte dei Conti, che ha dichiarato “l’irricevibilità del piano di riequilibrio”.

Termina così l’ultima speranza di avviare un percorso di risanamento per il comune normanno che si avvia quindi alla dichiarazione dello stato di dissesto, dopo avere tentato di appigliarsi alla norma inserita nella finanziaria 2017, meglio nota come “Salva Napoli”. La norma che dà più tempo agli enti locali in predissesto per ripianare gli squilibri finanziari e ridisegnare i piani di rientro. Per i magistrati contabili Monreale però non godrebbe dei requisiti necessari. La notizia è giunta al comune nel tardo pomeriggio di ieri.

Non è stata proprio un fulmine a ciel sereno. Molti consiglieri comunali dell’opposizione, durante la seduta del 12 gennaio convocata per approvare l’adesione al Salva Napoli, avevano spiegato come Monreale non sarebbe potuta rientrare nell’emendamento alla legge di bilancio perché non più in fase di predissesto. Il piano di riequilibrio pluriennale presentato era stato infatti già bocciato dalla Corte dei Conti che, il 18 ottobre scorso, ne aveva già decretato il dissesto. Si attendeva solamente la necessaria ratifica del consiglio comunale. Il sindaco Piero Capizzi aveva invece sostenuto che il comune poteva ancora salvarsi, e che comunque si trattava di un tentativo da fare. E con 15 voti favorevoli su 20 la delibera di richiesta alla Corte dei Conti di adesione al “Salva Napoli” era passata.
A giorni verrà nominato dall’Assessorato regionale agli Enti Locali un Commissario Ad Acta che stabilirà un tempo massimo, presumibilmente di 30 giorni, entro il quale il consiglio comunale dovrà approvare lo stato di dissesto. Se la delibera non dovesse passare in aula il consiglio comunale verrà sciolto e il commissario ne assumerà i compiti.