Si apre il dibattito politico sul servizio fornito dai centri antiviolenza. Dopo le critiche mosse dall’esponente di Progetto Palermo Mariangela Di Gangi, che ha sostanzialmente accusato il Comune di un immobilismo sulla prosecuzione degli interventi, arriva la risposta dell’assessore alle Attività Sociali Rosi Pennino. L’esponente di Forza Italia definisce “false” le notizie di una mancata programmazione del servizio, ribadendo inoltre che i fondi e le relative coperture finanziarie già sono state messe a disposizione dall’Amministrazione Comunale.

Pennino: “Notizie false, fondi ci sono”

Considerazioni che avevano fatto preoccupare tutti gli operatori socio-assistenziali che ruotano attorno al servizio ma che l’assessore ha voluto tranquillizare. “In relazione alle notizie prive di fondamento che da ieri circolano relativamente alla presunta mancata proroga della convenzione con Centri antiviolenza, è utile chiarire quanto segue. L’Amministrazione, già il 27 aprile scorso con determinazione dirigenziale numero 4862, ha provveduto al differimento della scadenza contrattuale del servizio di ulteriori tre mesi, sino al 31 luglio 2023, garantendone contestualmente la copertura finanziaria. In subordine, il Comune ha debitamente valutato l’importanza del servizio erogato dai centri antiviolenza, inserendo un intervento anche nella nuova programmazione Pon Metro Plus 2021-2027″.

In merito alla continuità del servizio, Rosi Pennino non ha dubbi. “Per la delicatezza del compito e per l’urgenza di esecuzione del servizio, qualora la nuova programmazione non dovesse partire nei tempi previsti, l’Amministrazione assicurerà la continuità del servizio anche con altre fonti di finanziamento. Queste precisazioni sono un atto dovuto per rispetto a tutte quelle donne vittime di violenza – le cui storie, purtroppo, continuano a riempire le pagine di cronaca – perché non si sentano lasciate sole dalle istituzioni, per senso di responsabilità nei confronti di tutti coloro che operano quotidianamente in questo delicato settore e che meritano la giusta attenzione, e per onorare il concetto di verità, che non può essere distorto per meri interessi politici”

L’attacco di Progetto Palermo

Un intervento, quello dell’assessore alle Politiche Sociali, che risponde a distanza a quanto dichiarato ieri dall’esponente di Progetto Palermo Mariangela Di Gangi. Ma è proprio l’esponente di centrosinistra a controreplicare all’esponente di Giunta. “Prendiamo atto del fatto che l’Amministrazione comunale conferma che la proroga per i servizi finanziati dal Comune di Palermo per il contrasto alla violenza maschile sulle donne ne garantirà il funzionamento soltanto per i prossimi 40 giorni, come temevamo e che, al momento, non vi sono certezze ulteriori sul futuro, se non quelle legate a una programmazione di fondi comunitari ancora tutta da definire, tanto che sulla stampa di oggi si parla apertamente di finanziamenti che potrebbero “non partire nei tempi previsti” e si ipotizza l’uso di altri fondi non ben definiti”.

“Prendiamo, però, anche atto del fatto che esiste una programmazione di fondi comunitari, come il Pon Metro 21/27, di cui il Consiglio Comunale non è informato adeguatamente, né sui criteri adottati né sulle scelte fatte. Definire “prive di fondamento” le preoccupazioni manifestate è, quindi, soltanto espressione del fatto che l’assessora al ramo ignora o finge di ignorare il ruolo di controllo e vigilanza che tutti i cittadini e tutte le cittadine, ancor più se rappresentanti in Consiglio comunale, hanno il diritto e il dovere di svolgere. Siamo, dunque, certi che entro 40 giorni si troverà una soluzione che non richieda agli operatori e alle operatrici dei centri antiviolenza di interrompere le attività o di svolgerle gratuitamente anche per un solo giorno”.

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