Palermo

Pronto il piano nazionale per la Fase 2, aperture lente e scaglionate ma non c’è una data

Ieri la frenata del Premier Giuseppe Conte sulle riaperture a partire dal 4 maggio, oggi le indiscrezioni sul piano per la ripartenza ma senza una data certa e senza una indicazione temporale.

E’ terminato il lavoro della task force di Vittorio Colao su una prima proposta al governo su come impostare la “fase 2” dell’emergenza Covid19.

A quanto si apprende, del documento si è discusso nella riunione di oltre quattro ore che si è svolta ieri sera, alla presenza anche di rappresentanti del comitato tecnico scientifico. Nel documento ci sarebbero indicazioni sulle attività produttive che possono ripartire per prime, e anche in anticipo, perché a basso rischio. Fonti del comitato spiegano che nel testo non sarebbero indicate date e che una decisione al riguardo spetterà al premier Giuseppe Conte e al governo ma prosegue ancora in queste ore il pressing di Regioni, imprese e parte della maggioranza, per riavviare già dal 27 aprile settori come la manifattura, l’edilizia e alcuni comparti della filiera alimentare ancora chiusi.

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Una proposta viene anche dalla Sicilia che ha una sua task force tecnico scientifica che ha redatto un piano per l’isola dividendo i lavoratori in tre categoria dir ischio generale più una quarta categoria di rischia che non riguarda solo il mondo del lavoro. Proposta che, però, parte dai dati di una regione come la nostra dove il contagio non è mai stato elevato, al contrario sempre sotto controllo

Il dossier della task force nazionale ha, invece, al centro i nodi del trasporto pubblico e delle modalità delle riaperture e dovrebbe essere consegnato già oggi al premier, ma c’è massimo riserbo sui contenuti, che potrebbero essere discussi dai commissari con il premier in una riunione non prima di venerdì.

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Conte ha promesso agli italiani di far conoscere entro la fine della settimana queste valutazioni anche per rispondere alle pressioni delle Regione che vogliono iniziare a ripartire lunedì senza attendere il 4 maggio almeno per alcune attività e qualcuno, come la Sicilia, ha intanto avviato qualche alleggerimento delle misure anche se rimanendo nel quadro delle scelte nazionali

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