“Siediti sulla sponda del fiume e aspetta che passi il cadavere del tuo nemico”, dice un antico proverbio orientale. Di nemici e cadaveri non è il caso di parlare ma di avversari politici sì. E mentre il centrodestra si “arrabbatta” per trovare la quadra, gli accordi sulle date, i passaggi normativi, i soldi per garantire le indennità e, in fin dei conti, far rinascere le vecchie province, il Pd lavora già alla candidatura. Almeno così si presenta Fabio Teresi, uno dei primi a commentare il colpo di mano di ieri all’ars con il via via libera in commissione a due emendamenti che trovano i fondi e mettono sui giusti binari la rinascita delle province, che si dice già candidato alla Presidenza della Provincia di Palermo

Teresi, allora, candidato Presidente della Provincia. Ci spieghi

“Abbiamo scelto di non delegare più. E’ arrivato il momento per una generazione che, per troppo tempo, è rimasta dietro le quinte di farsi avanti e di assumersi in prima persona la responsabilità di una battaglia politica. Le elezioni provinciali possono essere l’occasione per dare spazio a questa generazione fatta di tanti dirigenti, militanti e amministratori locali che hanno energie e idee da mettere al servizio della collettività”.

Era necessaria la riforma e tornare all’elezione diretta?

“In politica ho imparato che se si vuole essere credibili occorre ammettere anche i propri errori: la riforma che ha abolito le province è stata un errore perché si è scelto di inseguire il populismo limitandosi alla semplice cancellazione delle cariche elettive determinando una confusione enorme nella gestione dei servizi ed indebolendo la democrazia. La risposta è sì è giusto tornare alla elezione diretta e alla rivitalizzazione delle province. la nostra regione è costituita da territori molto vasti e con tante identità politico-culturali che vanno tutelate e rappresentate”.

Quali sono le priorità della provincia di Palermo

“La prima cosa da mettere in campo è un piano straordinario di risanamento ed ammodernamento della rete stradale. Ci sono luoghi della Provincia dove è impossibile arrivare determinando l’isolamento di intere comunità. Inoltre occorre intervenire sull’edilizia scolastica consentendo ai nostri ragazzi di vivere il percorso formativo in luoghi confortevoli e moderni dotando le scuole di infrastrutture al passo con i tempi. Inoltre vorrei che la Provincia di Palermo diventasse un punto di riferimento per la difesa di tutti i diritti: i fatti di questi giorni ci consegnano un quadro allarmante che obbliga le istituzione ad essere in prima fila”.

Tornando alla candidatura. Il Pd la sosterrà?

“Mi auguro che il Pd creda fino in fondo alla possibilità di vincere questa sfida. La sensazione che spesso abbiamo dato, come alle ultime elezioni amministrative, è stata quella del presentarsi “tanto per partecipare”. Questa volta mettiamoci un pizzico di coraggio in più dimostrando di non avere paura di candidare propri uomini e donne”.

Farete le primarie?

“Le primarie sono uno strumento che fanno parte del DNA del PD e del centro sinistra anche per l’elezione del segretario del partito. Se ci saranno più candidature non vedo altre soluzioni se non il ricorso alle primarie per non correre il rischio di arrivare divisi alle elezioni, quelle vere. Per quello che mi riguarda sono pronto a misurarmi alle primarie confortato dall’affetto ed incoraggiamento che sto registrando da quando ho lanciato la candidatura”.

Che coalizione immagina per affrontare il centrodestra?

“Il modello che ci ha consentito di vincere a Foggia e che penso possa riuscire a funzionare anche qui. E’ venuto il momento di mettere insieme tutte quelle forze che nazionalmente, regionalmente e qui a Palermo sono all’opposizione di Meloni e Schifani a partire dal Movimento 5 stelle”.

Perché gli elettori dovrebbero darle fiducia?

“Sono stato un uomo delle istituzioni provando a dimostrare che anche senza risorse, ma con passione e idee, è possibile mettere in campo buona politica, ma soprattutto mi piace dire che sono cresciuto “a pane e politica” in luoghi complessi dove tutto è più difficile. Sono convinto che i cittadini daranno fiducia a chi si approccia alla politica con cuore testa e passione per dimostrare che cambiare è possibile”.