Quattro attivisti della campagna “Fondo Riparazione” di ultima generazione sono stati bloccati dagli agenti di polizia di Stato per un controllo al molo Trapezoidale.

“Sono stati fermati, perquisiti e trattenuti dalle forze dell’ordine per il sospetto che avessero con sé armi ed esplosivi. Ma nei loro zaini avevano solamente contenitori per l’acqua, indumenti personali ed uno striscione con scritto “Fondo Riparazione”, dicono dall’associazione.

Gesualdo, 35 anni, professore di archeologia, fermato dalla polizia, ha dichiarato: “Cosa c’è di illegale nel chiedere un “Fondo Riparazione” per tutte le persone che stanno subendo disastri climatici? Abbiamo l’acqua razionata, e siamo solo a marzo. Cosa succederà in estate quando ci saranno 45°C? Cosa faranno gli abitanti dei quartieri di Borgo Vecchio e della Kalsa? Voi ci state tenendo qua, ci state impedendo di fare qualsiasi cosa e siamo ostaggio vostro; ci avete perquisito gli zaini, ci avete immobilizzato, senza nessun motivo. Solo perché vogliamo esercitare il nostro diritto democratico di chiedere un sistema più giusto; vogliamo una democrazia vera, in cui le persone sono ascoltate e hanno potere. E quando qualcuno decide di fare qualcosa è questo il risultato.

Dovreste ringraziarci invece che vogliamo fare qualcosa, che vogliamo muoverci nell’immobilismo totale”. Dalla questura confermano che si è trattato di un semplice controllo.