Quattro persone sono state denunciate presso il Tribunale di Termini Imerese per tre incendi divampati tra agosto e settembre di quest’anno nel territorio della provincia di Palermo. A individuare i responsabili è stato il Corpo Forestale della Regione Siciliana al termine di mesi di indagini condotte attraverso l’analisi di filmati di videosorveglianza, telecamere nascoste e testimonianze raccolte sul territorio.

Chi non rispetta l’ambiente, chi appicca incendi, chi mette a rischio il nostro patrimonio naturalistico deve sapere che non la farà franca – dice l’assessore al Territorio e all’ambiente, Giusy Savarino – Ringrazio il Corpo Forestale per queste preziose e complesse indagini che hanno permesso di individuare i presunti responsabili.

Un Corpo Forestale che finalmente sarà potenziato con l’arrivo di 369 nuovi agenti. Si procederà anche con le progressioni verticali del personale in servizio in modo da garantire continuità di comando nei distaccamenti nonostante il turnover. Abbiamo inoltre incrementato i mezzi e strumenti innovativi di controllo del territorio. Grazie all’impegno del presidente Schifani, che ha intercettato fondi del governo Meloni, abbiamo attivato con il Pon Sicurezza una serie di strumenti affidandoci a Leonardo s.p.a, leader mondiale della difesa e sicurezza. La control room partirà a breve e permetterà di mettere in rete tutti questi sistemi di controllo del territorio grazie proprio ad un Corpo Forestale che dopo tanti anni, forse troppi, verrà realmente potenziato con uomini, mezzi e tecnologia all’avanguardia».

Caccamo Alia incendio per vendetta

Il caso più grave riguarda l’incendio divampato il 4 agosto 2025 in contrada Roxiura, nel comune di Caccamo al confine con Alia. Le fiamme hanno danneggiato diversi ettari di terreno coltivato a ulivi e mandorli, macchia mediterranea e pascoli. Solo l’intervento tempestivo del personale antincendio ha evitato che le fiamme raggiungessero il vicino Bosco Demaniale “Roxiura”.
Le delicate indagini hanno rivelato la presenza di dispositivi di videosorveglianza nella zona. L’attenta visione dei filmati, unita alle testimonianze raccolte sul posto, ha portato a individuare il responsabile: D.B., 53 anni di Alia, che ha appiccato il fuoco approfittando delle alte temperature e del vento da Nord. Interrogato, l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità, motivando il gesto con il forte astio nei confronti di alcuni confinanti. È stato denunciato per incendio doloso.

Trabia anziana claudicante appicca l’incendio

Il 13 settembre 2025, grazie alla sinergia con la Polizia Locale del Comune di Trabia, è stato avviato un servizio di prevenzione con telecamere nascoste in zone strategiche del territorio. Alle ore 03:50 il personale ha documentato un’azione che ha dell’incredibile.
Le riprese mostrano un furgone bianco fermo in via Palmento Masa, in contrada Burgio al confine tra Trabia e Caccamo. Dal mezzo scendono R.G., un’anziana signora visibilmente claudicante, e R.C., che l’aiuta nei movimenti. I due abbandonano i rifiuti e, utilizzando liquido infiammabile e un accendino da cucina, danno fuoco alla spazzatura rischiando di essere travolti dalle fiamme. Fortunatamente il bosco era lontano e i danni sono stati contenuti. Entrambi sono stati denunciati per abbandono illecito di rifiuti e incendio doloso.

Termini Imerese incendio doloso

Il 23 settembre 2025 è divampato un incendio in contrada Danigarci, a Termini Imerese. Le indagini hanno accertato che le fiamme sono partite da una proprietà privata propagandosi, favorite dalle alte temperature, per diversi ettari danneggiando coltivazioni di ulivi secolari.
Dalle testimonianze è emerso che C.A., 81 anni di Termini Imerese, aveva l’abitudine di bruciare sfalci nel proprio terreno. Quel giorno la situazione gli è sfuggita di mano causando danni alle proprietà confinanti. L’uomo ha ammesso le proprie responsabilità ed è stato denunciato per incendio colposo.
Tre storie diverse, un unico risultato: grazie al lavoro investigativo del Corpo Forestale, chi mette a rischio il patrimonio ambientale e la sicurezza della comunità viene individuato e chiamato a rispondere delle proprie azioni. Dalla vendetta alla negligenza, dall’inciviltà più grottesca alla pericolosa sottovalutazione del fuoco, questi casi dimostrano quanto sia fondamentale il controllo del territorio, la cultura della legalità ambientale e la collaborazione tra le forze di polizia.