Ci sarebbe una vera e propria beffa dietro alla raffica di multe (aumentate del 30%) che ha colpito gli automobilisti che si sono imbattuti sul sistema “Kiss ad fly” dell’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo.

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Dal 15 gennaio, è attivo, infatti, nello scalo palermitano il circuito di telecamere che registrano le targhe delle auto al momento dell’entrata e dell’uscita dall’area. Si tratta di un circuito di telecamere collegate con la sala operativa della polizia municipale di Cinisi, comune in cui si trova l’aerostazione.

La beffa starebbe nel fatto che il conteggio dei minuti di permanenza nell’area “Kiss and fly” di un’auto già uscita riprenderebbe se la stessa vettura rientra entro due ore dal primo ingresso. In questo caso incappare nella multa, dato che questa eventualità non è indicata nella cartellonistica, sarebbe estremamente facile. Soprattutto nel caso dell’area ‘arrivi’. Non è infrequente, infatti, che chi si reca in aeroporto per prelevare un parente o un amico venga a sapere quando è già entrato nell’area che dovrà ancora attendere qualche minuto perché i bagagli non sono ancora arrivati. In questo caso l’automobilista si vedrà costretto a uscire e rientrare dall’aera “Kiss and fly” , magari più volte, perché a parte quelle Gesap a pagamento, non ci sono aree di sosta gratuite nell’aerostazione. Ogni volta che rientra nell’aera il timer riprenderebbe a scorrere da dove si era fermato senza azzerarsi, superando quindi i 15 minuti senza che il malcapitato ne sia cosciente. L’automobilista infatti non ha modo di sapere che il timer non si azzera ogni volta che entra nella zona “Kiss and fly”.

Chi supera i 15 minuti di sosta va incontro a una sanzione che va da 80 a 318 euro, come prevede la normativa nazionale in materia di circolazione stradale nelle aree aeroportuali. 

Questa circostanza ci è stata segnalata da diversi utenti incappati in questo sistema e che si sono visti recapitare multe salate dalle quali si deducono queste ‘anomale’ modalità di funzionamento del sistema “Kiss and fly”. Modalità non spiegate nei cartelli esposti in prossimità delle telecamere.

 

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