Una strada provinciale di montagna con la nebbia, riferiscono i soccorritori del Centro di recupero Il Pettirosso, che si tagliava con il coltello.
In una scarpata, tra rovi ed arbusti, un capriolo ferito. Ricostruire la dinamica di quanto successo, vista la particolarità del luogo, è molto difficile. Non è da escludere, però, che il povero animale, rimasto incidentato lungo la strada, sia poi rovinato nella scarpata. Per fortuna ad accorgersi di lui è stato un ragazzo rumeno che stava transitando con il suo furgone. Notato quanto successo, non ha esitato a fermarsi e a dare l’allarme.
Il ragazzo ha poi aspettato l’arrivo dei soccorritori finchè i volontari del Centro di recupero hanno provveduto a prelevare, non senza difficoltà, il povero animale e ricoverarlo presso la stessa struttura. Un recupero faticoso ma che ha salvato la vita al capriolo grazie all’assistenza fornita dal guidatore del furgone.
Una storia con il finale felice. Diversa, dunque, da quella di tanti animali che ogni giorno rimangono incidentati lungo le strade italiane. Questo nonostante un articolo del Codice della Strada prevede l’obbligo di soccorso per talune tipologie di animali, ossia quelli d’affezione, protetti e da reddito.
Si tratta di uno dei tanti recuperi effettuati dagli operatori del Centro il Pettirosso. Caprioli, diverse specie appartenenti all’avifauna selvatica italiana, poi ancora volpi, tassi fino ad arrivare ai lupi. Tutti accuditi per un loro felice ritorno in natura.
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