No ai rifiuti provenienti dalla Sicilia. La città di Torino si oppone all’accordo raggiunto fra la regione siciliana e la regione Piemonte per lo smaltimento di 1300 tonnellate di rifiuti nell’inceneritore torinese. Oggi sarebbe dovuto partire il piano per il trasporto via mare dei rifiuti ma il no del sindaco grillino Chiara Appendino potrebbe bloccare l’intesa fra Crocetta e Chiamparino. Il Comune, infatti, detiene il 35% delle quote della società di ambito che gestisce il termovalorizzatore di Torino e dunque il no può bloccare l’azione in base alle norme civilistiche che regolano la gestione di una società.

Il Piemonte si era detto pronto a ricevere 15 mila tonnellate, la Sicilia ne stava mandando meno del 10 per cento, appena 1300. nei giorni successivi il piano regionale in preparazione prevedeva che se ne inviasse un secondo e un terzo carico fino ad arrivare a 3000 tonnellate. Crocetta si dice sorpreso dalla posizione assunta da Torino e chiede ai grillini siciliani di intervenire sulla loro compagna di movimento sindaco di Torino.

La risposta dei grillini siciliani non si è fatta attendere. Non ci sarebbe stato alcun bisogno di spedire rifiuti fuori regione se ci avessero ascoltato almeno dal 2015, dicono i deputati regionali a 5 stelle. L’accordo con Chiamparino sbandierato come un successo rappresenta, invece, l’ennesima debacle della politica siciliana e del governo della Regione.

E intanto arriva l’affondo di Legambiente secondo cui “Anche la questione di portare i rifiuti fuori dalla Sicilia è stata trattata dal governo Crocetta con i piedi. E non si sta pianificando nulla per il futuro, se non riempire vecchie e nuove discariche”. 

“Al di là delle strumentalizzazioni politiche, delle guerre tra formazioni politiche sulla pelle dei siciliani, di scontri tra rappresentanti istituzionali, non possiamo non evidenziare che anche questa questione di portare, per un periodo limitato, i rifiuti fuori dalla Sicilia è stata trattata dal governo Crocetta con i piedi.Adesso si piangono lacrime di coccodrillo e si grida al complotto, mentre le strade di molti comuni siciliani sono sommerse dai rifiuti. Ma quando mesi fa abbiamo proposto questa soluzione per una fase transitoria che ci facesse uscire dall’emergenza delle discariche sature, il presidente Crocetta ha detto no, ripetutamente. Ha detto no, fino all’altro ieri, ed ora non sa più che pesci pigliare.Un altro scandalo, a dimostrazione che sulla gestione dei rifiuti alla Regione si continuano ad avere poche idee ma confuse.E non si sta pianificando nulla per il futuro – conclude Gianfranco Zanna – se non portare i rifiuti in vecchie e nuove discariche. Una nuova vergogna”

E intanto l’emergenza continua e i rifiuti sono sempre per strada e si accumulano nelle località balneari e di villeggiatura