Certificato verde, rigenerazione urbana e riduzione del consumo del suolo: sono alcuni dei capisaldi entrati nella nuova riforma urbanistica grazie al Movimento 5 stelle che mettono in primissimo piano la tutela dell’ambiente.

Dopo le polemcihe sulla ‘sanatoria mascherata‘ l’opposizione 5 stelle rivendica le modifiche alla riforma approvata ieri sera

“Abbiamo dato alla legge – dicono i componenti 5 stelle della commissione Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefanio Zito – una nostra netta e marcata impronta che per la prima volta mette in primissimo piano le tematiche ambientali senza al contempo sacrificare le esigenze dell’edilizia”.

“Era una legge – commenta Trizzino – attesa da 42 anni e noi siamo orgogliosi di avere dato un prezioso e determinante contributo. Certificato verde, rigenerazione urbana e riduzione del consumo del suolo imprimono una svolta moderna e ambientalista all’isola, che ne fanno un modello economico sostenibile da esportare e per il quale possiamo andare a testa alta. Il certificato verde è una primizia assoluta in Italia e forse anche in Europa, prevede che chi vorrà costruire un nuovo edificio, dovrà prima demolire e riqualificare un’area pubblica degradata esistente nel territorio comunale, di superficie pari a quella del nuovo fabbricato. Consentirà di compensare l’impatto ambientale di nuove costruzioni con la rigenerazione urbana di aree pubbliche degradate. In pratica il costruttore, prima di edificare, avrà l’obbligo di acquistare e riqualificare un’area urbana soggetta a degrado e abbandono, realizzando opere di urbanizzazione primaria come strade, verde pubblico e illuminazione. Al termine dei lavori, il costruttore otterrà dal Comune il ‘certificato verde’, che gli darà la possibilità di costruire altrove. I certificati verdi si potranno anche vendere, su un libero mercato che nascerà, a soggetti terzi interessati a edificare”.

“La legge – dice Stefania Campo – è frutto di un lavoro condiviso in commissione e soprattutto accoglie le nostre proposte che finalmente mettono un freno al consumo di suolo e puntano sulla rigenerazione urbana, il riuso e gli standard abitativi di qualità rispettando zone verdi e principi di ecosostenibilità ambientale. Una legge verde, sicuramente la più verde che la regione abbia mai scritto, e che si pone l’obiettivo di dare agli amministratori locali le direttive per redigere i piani nell’ottica di favorire il ripopolamento dei centri storici e la riqualificazione delle periferie. Saranno consentite le nuove costruzioni solo per finalità pubblica ed entro percentuali prefissate. Nessuno vuole cristallizzare le città, ma in una regione che ad oggi ha più di 130.000 immobili vuoti e dove la popolazione non è cresciuta in modo sostanziale era necessario un indirizzo politico decisivo come questo”

“Quella varata oggi – afferma il capogruppo Giorgio Pasqua – è una buona legge e pertanto abbiamo votato a favore, a dimostrazione che chi dice che siamo per il no a prescindere dice il falso e che le accuse di cretineria politica di Musumeci non solo sono offensive ma destituite di qualsiasi fondamento. Se sul piatto ci sono norme che vanno in direzione del bene pubblico il M5S non si tira mai indietro, anche a costo di votare un ddl governativo. Ci farebbe piacerebbe che lo stesso atteggiamento ci fosse dall’altra parte, dove addirittura si arrivano a minacciare dimissioni finte, pur di non dare meriti alla parte politica avversa”.

Ma la maggioranza non ci sta e rivendica quello che è un risultato importante della coalizione “Con il via libera dell’Ars alla legge sull’Urbanistica il governo Musumeci ha raggiunto uno storico risultato. Si tratta di una riforma che era attesa da oltre 40 anni e grazie alla quale finalmente saranno normate approfonditamente le finalità, gli indirizzi e le scelte in materia di governo del territorio in Sicilia. Un ringraziamento va a tutta l’Aula, oggi è la dimostrazione che possiamo fare le riforme tutti insieme e di questo passo la parte restante della legislatura potrà essere entusiasmante. Il merito di questo importante traguardo va anche alla collega Giusy Savarino per il ruolo che ha avuto in qualità di presidente della Commissione Territorio e Ambiente” afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, commentando l’approvazione del ddl sull’Urbanistica

“Si attendeva da decenni una riforma urbanistica in Sicilia, adeguata alle mutate realtà del nostro territorio e alle differenti sensibilità che sono cresciute nel tempo, con una maggiore attenzione alla salvaguarda dell’ambiente, ma anche alla sicurezza, se pensiamo al cresciuto rischio idrogeologico. Con questa norma la Regione diventa soggetto attivo della pianificazione del territorio, e non più solo mero controllore di scelte fatte a valle, a volte contraddittorie con quelle di aree vicine. In tutto questo anche semplificando passaggi burocratici che spesso in passato sono stati utilizzati ad arte per lasciare ingovernato il territorio” commenta invece Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale siciliana, dopo l’approvazione a sala d’Ercole del disegno di legge sul governo del territorio.

“Diverse le innovazioni introdotte – prosegue Amata. Con il Ptr, il Piano territoriale regionale, che ha una valenza anche paesaggistica, si ha uno strumento strategico dello sviluppo urbanistico che definisce gli indirizzi e le scelte in materia di governo del territorio su scala regionale e si coordinano gli altri strumenti pianificatori. Vengono anche attivate delle procedure di concertazione attraverso la Conferenza e gli Accordi di pianificazione, così da avere un quadro conoscitivo approfondito e completo del territorio e del suo sviluppo urbanistico in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Vi è poi ha una particolare attenzione alla rigenerazione urbana: sarà effettuato un censimento degli immobili con l’indicazione del loro stato di conservazione, così da poter effettuare interventi di trasformazione, rigenerazione e riqualificazione urbana, anche con l’intervento dei privati. Si introducono inoltre nella legislazione regionale stringenti limiti per la realizzazione di nuovi insediamenti in aree non urbanizzate o che non siano strettamente legati ad opere di interesse pubblico”.

“L’aula con il suo lavoro – conclude la capogruppo di FdI – ha dato un prezioso contributo, migliorando un testo già innovativo grazie al governo e alla commissione. Assieme al ddl edilizia, già esitato in IV commissione, che semplifica le procedure amministrative nel settore edilizio, finalmente si danno risposte concrete anche in questa materia ai cittadini siciliani”.

ed anche gli ex 5 stelle dicono la loro “Una riforma storica, attesa da anni, frutto di un lavoro congiunto che ha reso più qualificante questa legislatura. Certamente la norma nel tempo andrà monitorata e permangono delle criticità. Ma contiene strumenti di serio contrasto al consumo del suolo, offrendo anche la possibilità di rigenerare gli edifici e di poterli utilizzare per altri scopi grazie al cambio di destinazione d’uso che va incontro anche alle esigenze del comparto produttivo” sostengono i deputati del gruppo Attiva Sicilia alla legge sull’urbanistcia approvata all’Ars.
“Abbiamo cercato di migliorare questa legge – afferma la deputata regionale di Attiva Sicilia, Valentina Palmeri – prevedendo che i piccoli comuni fossero onerati solo del carico di fornire i dati e non di doverli elaborare per evitare inutili costi. Avevamo proposto il blocco delle grandi metropoli sempre più disabitate, dando seguito alla Conferenza di Nairobi ma la proposta non è stato accolta e abbiamo chiesto coraggio sulla limitazione del consumo di suolo ma tale coraggio non sembra che ci sia stato. Abbiamo dato il nostro contributo in commissione e diamo atto che la IV Commisione ha molto migliorato il testo iniziale assai carente, ma sono rimasti elementi di criticità e incostituzionalità e molte enunciazioni di principi”.

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