A Talk Sicilia, Vito Riggio spiega quali sono le dinamiche di mercato che causano il caro voli da e per la Sicilia. L’Amministratore delegato di Gesap, la società che gestisce l’aeroporto “Falcone Borsellino” di Palermo, mette nero su bianco le criticità del mercato dell’aviazione civile, forte anche dell’esperienza compiuta alla guida dell’Enac.

Non è compito di Gesap trattare sulla tariffe aeree

Prima di spiegare i motivi di questo salasso economico ai danni dei siciliani e chi nella nostra isola si vuole recare in aereo, Riggio fa una precisazione:  “Gesap, come tutte le società di gestione, riceve il traffico e lo deve gestire alle condizioni di mercato che esistono. Come società di gestione  non abbiamo poteri, non li aveva  neanche l’Enac nei confronti delle compagnie aeree”.

Riggio, “caro voli chi compra last minute paga cifre scandalose”

Poi, Riggio comincia la sua spiegazione, una sorta di “caro voli” for dummies. “A differenza di quello che si può pensare, il biglietto aereo non è come il biglietto dell’autobus o del treno, che  rimane costante, sia che lo si faccia un mese prima, oppure oggi per domani o addirittura per la giornata stessa. Il biglietto aereo parte da una  base fissa che è più o meno alta. In genere,  va crescendo man mano che si vanno acquistando i posti. Gli ultimi posti disponibili, gli ultimi  15 o  venti posti, possono addirittura arrivare alle cifre scandalose che abbiamo visto. Insomma, chi più tardi arriva paga molto di più. E’ un criterio che potrà essere giudicato più o meno e intelligente. L’aviazione internazionale e l’Unione europea lo considerano legittimo e quindi anche l’Italia”.

“Se io faccio il biglietto per andare a Roma, a Milano un mese prima, trovo una tariffa tutto sommato accettabile – continua l’Ad di Gesap – mentre Se lo faccio invece a distanza di poche ore, rischio di non trovare posto o di trovarlo a condizioni -come dire?-  di sfruttamento”. Insomma, è la dura legge del mercato: ” se ho la necessità di partire, urgentemente – continua Riggio –  mi si reca un danno per calmierare questo tipo di situazione. Certamente non è piacevole, soprattutto per chi ha una necessità impellente e non può fare a meno di partire o di tornare”.

Per abbattere i costi servono più voli per la Sicilia

Come risolvere questa situazione di stallo che mette fuori gioco la Sicilia rispetto all’Europa? Riggio non ha dubbi. Siccome quel modello di tariffazione è ritenuto legittimo dai regolatori internazionali ed europeo, “l’unica soluzione di mercato è quella di aumentare il numero dei più aerei”, perchè in questo modo, “la logica della crescita progressiva (del costo del biglietto, ndr)  si moltiplica”.

In più, sarebbe necessario, a detta del manager dello scalo palermitano “mettere un tetto alla crescita del prezzo, cioè dire il prezzo per crescere non più di quattro cinque volte rispetto al prezzo iniziale”.  Un ruolo necessario lo deve giocare la politica: “Fa bene il presidente della Regione  Schifani a rivolgersi a quello che in questo momento è il proprietario di Ita, cioè il ministro, e cioè il ministero di Economia e Finanza”. Sul mercato dei voli, a breve interverrà un nuovo operatore: “da giugno comincerà a volare una nuova compagnia che parte da prezzi più bassi e pratica questo meccanismo di price cap, cioè di tetto al prezzo. Speriamo che questi siano rimedi utili”.

Rotte regionali? Costerebbero troppo

Riggio non è convinto che si possa percorrere la strada delle rotte sociali, ovvero dell’applicazione di tariffe scontate e fisse per i residenti di un territorio: “Le rotte regionali? Qualcuno deve pagare. E siccome la Sicilia fa quasi 20 milioni di passeggeri, i costi e l’atteggiamento dell’Unione europea certamente non sono benevoli come lo sono stati nei confronti di Lampedusa e Pantelleria”.

“Falcone Borsellino”, primo obiettivo completare i lavori in corso

Nel corso del programma, condotto dal giornalista di Blogsicilia, Ignazio Marchese, Riggio ha raccontato i suoi primi giorni alla guida del “Falcone Borsellino”. “C’è un ritardo di una decina d’anni nell’affrontare le questioni di crescita infrastrutturale, a cui si sono aggiunti poi due anni, un pò per la pandemia, un pò per un ritardo nei lavori. Il primo impegno è fare in modo che i lavori all’interno dello scalo vengano accelerati per dare spazio al notevole numero di passeggeri che ci attendiamo questa estate”.  

 

 

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