Una giornata di studi, dedicata al rilancio dei teatri minori di Sicilia. A villa Malfitano, si sono incontrati gli operatori del settore, fra cui Filippo Amoroso, presidente dell’associazione Teatri storici di Sicilia, gli attori Vincenzo Pirrotta e Ninni Bruschetta, il direttore del teatro stabile di Catania Orazio Torrisi, alla presenza del presidente della Regione Nello Musumeci e dell’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo. Un punto di partenza per il rilancio di un settore importante intorno a cui gravita un indotto interessante. Dal dibattito è emersa una realtà vitale, che rifiuta l’epiteto di minore, nonostante le difficolta fra cui si muove. Sono state censite 308 strutture teatrali sul territorio regionale.

“Questo mondo – ha detto il presidente Musumeci – così importante per la Sicilia, non può pensare di continuare a vivere soltanto con i finanziamenti pubblici, è auspicabile un maggiore coinvolgimento dei privati negli investimenti e un ruolo più attivo degli enti locali che fino ad oggi hanno svolto un ruolo marginale anche per mancanza di risorse”.

La Regione, intanto, ha avviato un monitoraggio del settore, come ha spiegato l’assessore Pappalardo: “Consideriamo questo mondo indispensabile per il rilancio della nostra regione. Abbiamo ritenuto necessario, insieme al presidente Musumeci, avviare una ricognizione doverosa. La giornata di oggi è solo un punto di partenza. Dal monitoraggio è emerso che su 390 comuni, più di 200 comuni sono dotati di un teatro con potenzialità per redigere un cartellone interessante; altri comuni pur essendo privi di strutture dispongono di aree aperte idonee ad attività teatrali; altri sono del tutto privi di strutture chiuse o aperte. Alcuni teatri sono fermi per inagibilità, altri agibili ma privi di un cartellone. La giornata di oggi serve per mettere a fuoco le iniziative organizzative ed economiche da mettere in campo. A pochi sarà sfuggito lo sforzo economico in finanziaria per sostenere soprattutto i privati. Sicuramente è indispensabile fare rete fra i diversi enti così da potere inserire i turisti all’interno di percorsi che prevedano fruizioni di spettacoli, visite di strutture, in un quadro sinergico fra gli operatori del settore”.