Nel contenzioso fra Consorzio Asi ed ex azienda municipalizzata Amia ( (entrambi in liquidazione per motivi diversi) a farne le spese è il terzo. E’ la storia incredibile del Polo Meccatronica Valley bloccato da una contenzioso che lo riguarda solo per interposta persona (anzi azienda).

Il tribunale sblocca tutto dopo nove mesi

Dopo nove mesi di totale paralisi gestionale per il pignoramento della struttura scaturito da un vecchio contenzioso tra la proprietà del terreno e dell’immobile – il Consorzio Asi di Palermo in liquidazione – e la curatela fallimentare dell’Amia (ex azienda dei rifiuti di Palermo), l’incubatore di Termini Imerese torna a essere operativo.

Il Tribunale di Termini Imerese con l’ordinanza emessa il 10 settembre scorso ha riassegnato la gestione ordinaria e straordinaria del complesso immobiliare alla Rete Polo Meccatronica Valley, difesa in giudizio dall’avvocato Daniele Vecchio.

C’è sempre un giudice a Berlino

“C’è sempre un giudice a Berlino”, commenta il presidente del Polo Meccatronica Valley, Antonello
Mineo, che esprime “grande soddisfazione per la decisione del Tribunale” parafrasando una frase divenuta storica.

L’ordinanza consente al Polo di rimettere in moto i progetti per lo sviluppo dell’area industriale e di riattivare le iniziative di animazione prudenzialmente sospese con l’avvio della procedura esecutiva immobiliare promossa contro il Consorzio Asi in seguito al mancato pagamento di debiti maturati nei confronti dell’Amia (società oggi dichiarata fallita) che risalgono a ben 12 anni fa. Nel 2017 il valore complessivo del debito ammontava a poco più di 100 mila euro, ma negli anni è lievitato fino a 300 mila euro per via degli interessi di mora accumulatisi. Nella procedura esecutiva risultano
insinuati altri creditori nei confronti del Consorzio Asi ulteriori, tuttavia, da quanto emerge dalle carte processuali, alcune posizioni potrebbero rivelarsi prescritte.

Il contenzioso

Il contenzioso aveva colto di sorpresa sia il Polo Meccatronica Valley sia Invitalia, entrambi ignari della controversia giudiziaria. Il Polo Meccatronica Valley, in forza di una convenzione del 2021, ha ottenuto la gestione del complesso immobiliare fino al 2030 da Invitalia la quale, a sua volta, a fronte dell’investimento di oltre 3,5 milioni di euro di fondi ministeriali per costruire la struttura sul terreno del Consorzio Asi, divenutone proprietario per accessione, vanta ancora oggi un diritto d’uso sull’immobile, come contropartita, fino al 2034.

Un polo con 80 imprese

L’incubatore è rimasto inutilizzato per decenni, il Polo Meccatronica con 80 imprese retiste lo ha ripopolato attraverso attività di animazione, mentoring e project management, consentendo l’insediamento di 12 nuove realtà imprenditoriali all’interno della struttura. Poi lo stop per l’avvio della procedura esecutiva. “Avremmo potuto abbandonare tutto a novembre dell’anno scorso, ma abbiamo deciso di non mollare – dice Mineo – Pur sapendo che avremmo rischiato di perdere 2 milioni di investimenti assegnati col bando Cluster Sicilia dall’assessorato regionale alle Attività produttive e di dovere fare fronte a spese non indifferenti. Al fine di non disperdere quanto realizzato in tre anni, abbiamo atteso con grande senso di responsabilità la decisione del giudice. Il nostro legale ha seguito passo dopo passo la vicenda, in un rapporto cordiale e collaborativo con il Tribunale. Ci siamo ritrovati da soli pur non essendo noi i debitori, anzi subendo una situazione paradossale cascataci addosso all’improvviso. Nell’isolamento più totale, oggi possiamo dire che giustizia è fatta. Con questo provvedimento, di fatto, viene riconosciuto l’impegno della rete
d’impresa e il valore del nostro progetto che ha una sola finalità: sostenere le aziende e il territorio di Termini Imerese.

Al lavoro per ripartire

Siamo già al lavoro per ripartire, lo faremo più forti di prima”. Per l’avvocato Vecchio “il provvedimento del giudice ha mostrato, davvero, un grande equilibrio nel contemperare tutti gli interessi in gioco, non relegando nel nulla gli sforzi fatti in questi anni dalla Rete”. Ma c’è un altro dato assai rilevante. Sulla futura vendita del complesso immobiliare pesa la scure del reale d’uso trascritto anteriormente al pignoramento. Questo, in soldoni, vuol dire che chi acquisterà il bene
all’asta non potrà pretendere che lo stesso sia liberato da cose e persone sino, almeno, al 2034. Sarebbe, pertanto, auspicabile che le parti possano trovare un’intesa perché, così stando le cose il bene difficilmente sarà venduto. Nel frattempo e sino al 2030 il Polo Meccatronica Valley potrà continuare la propria attività nel complesso immobiliare.