I 5stelle lo avevano annunciato ieri mattina: “pronti a bloccare i lavori dell’Ars se Schifani non viene in aula a riferire sull’inchiesta che coinvolge Galvagno e l’assessore Amata e toglie la delega al turismo a Fratelli d’Italia”. una provocazione avanzata a margine di un sit in alla quale il governatore non aderirà facilmente come già aveva detto in una intervista qualche ora primi.

Prime schermaglie e aula stoppata

E subito, nella serata di ieri, si presentano le prime schermaglie di blocco dei lavori con la discussione sulla riforma dei consorzi di bonifica che langue a sala d’Ercole.

Dopo una lunga seduta caratterizzata dall’ostruzionismo dei deputati di opposizione, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno si è visto costretto as rinviare tutto. Un intero pomeriggio era servito solo ad avviare la discussione sull’articolo 1 del disegno di legge di riforma e senza chiudere neanche quello.

Aula chiusa e riconvocata per martedì 22 luglio alle ore 15 per il seguito dell’esame proprio dell’articolo 1 del ddl di riforma dei Consorzi di bonifica. Di fatto c’è davanti un fine settimana lungo per cercare una qualche forma di raffreddamento delle liti e di accordo per andare avanti. senza un cambio di passo sarà difficile non solo approvare questa riforma ma soprattiutto passare all’analisi della Finanziaria bis che si vuole approvare prima della chiusura estiva.

Cinquestelle: “La colpa non è nostra”

“Se l’Aula è bloccata, non è certo colpa delle opposizioni, come vuol far credere parte della maggioranza. Noi stiamo svolgendo il nostro ruolo nell’interesse dei siciliani e chiediamo con vigore che il presidente Schifani venga in Aula per avviare un dibattito sugli scandali di Turismo e Sanità, sui quali continua a fare orecchie da mercante a dispetto di tutto e tutti e nonostante le nostre reiterate richieste di venire a riferire in Parlamento che vanno avanti da anni” sostiene il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.

“La maggioranza – dice De Luca – con qualche comunicato si sta esibendo nel suo pezzo forte: mistificare la realtà, cercando di scaricare sulle opposizioni le motivazioni di un’impasse parlamentare che dovrebbe addebitare solo a se stessa e all’atteggiamento inaccettabile del presidente della Regione”.

“I consorzi di bonifica? – conclude De Luca – Siamo i primi a volere una riforma, ma che purtroppo non è certamente quella che è sbarcata frettolosamente in Aula, che è, se non totalmente da riscrivere, sicuramente da riscrivere in gran parte”.

Di Paola, “Schifani venga in aula”

“Se il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, non si presenta e non ci fa sapere, qui in Aula e non sui giornali, quello che pensa su tematiche cruciali, continueremo a fare ostruzionismo. Blocchiamo l’Aula. Anche la riforma dei consorzi di bonifica è l’ennesima presa in giro ai siciliani” rincara la dose il deputato regionale e coordinatore del Movimento 5 Stelle Sicilia Nuccio Di Paola a Sala d’Ercole nel corso della discussione sulla legge di riforma dei Consorzi di Bonifica.

“Il presidente della Regione – ha detto Di Paola – continua a fare fuffa politica. Diversamente rispetto a quanto ha annunciato sui giornali, sono stati presi in giro i lavoratori dei consorzi di bonifica cui era stata promessa la stabilizzazione ma che invece, stando agli emendamenti presentati dagli assessori regionali Dagnino e Barbagallo in Commissione Bilancio all’ARS, continueranno a vivere una condizione di precariato perché i nuovi 4 Enti regionali, avranno solo una sorta di contributo per la copertura delle spese, comprese qualche mensilità di stipendio. In sostanza i nuovi Enti non avranno la capacità di autosostenersi. Tra uno o al massimo due anni i lavoratori si ritroveranno ancora ad essere precari e senza stipendio e noi non ci stiamo. Tutto questo, mentre il presidente della Regione rende dichiarazioni alla stampa in cui volta le spalle al parlamento ed alla sua stessa maggioranza. Il suo obiettivo non è quello di risolvere i problemi dei siciliani, ma di ripresentarsi come candidato alle Regionali” – ha concluso Di Paola.

Lo scontro dopo la manifestazione di piazza

I toni dello scontro sono saliti dopo la manifestazione di piazza con il capogruppo di Forza Italia Stefano Pellegrino che non le manda a dire: “È ormai chiaro a tutti quale sia il vero obiettivo di Pd e Movimento 5 Stelle: bloccare una manovra finanziaria da 350 milioni di euro predisposta dal governo Schifani grazie a nuove entrate tributarie – inizialmente non previste – frutto delle politiche economiche efficaci messe in campo dall’esecutivo regionale. Una manovra concreta, a favore di imprese, territori e cittadini, che dà ossigeno alla Sicilia. Ma i siciliani hanno capito bene questo disegno strumentale: sapranno distinguere tra chi lavora per lo sviluppo dell’Isola e chi invece, per mero tornaconto politico e visibilità personale, tenta di boicottarlo” dice senza mezzi termini  Stefano Pellegrino.

Per il capogruppo azzurro, ” le barricate in Aula di Pd e 5 Stelle sono l’ennesima sceneggiata utile solo a strappare un titolo di giornale o raccattare qualche like sui social. Ma mentre si agitano per farsi notare, i due partiti tacciono – guarda caso – su una riforma storica attesa da 80 anni: la norma di attuazione dello Statuto sull’autonomia fiscale e la fiscalità di sviluppo, ottenuta grazie all’impegno del presidente Renato Schifani e all’azione del suo governo. Una conquista che rafforza la nostra autonomia e offre nuove opportunità di crescita all’economia siciliana. Oggi il presidente è a Roma per firmare l’accordo di programma sul Ponte sullo Stretto, un’opera strategica per il futuro della Sicilia e dell’intero Paese. È così che si lavora davvero per lo sviluppo, non certo tra urla, ostruzionismi e teatrini in Aula. Chi oggi invoca rispetto per l’Ars dovrebbe prima imparare a rispettare i risultati. Il resto è solo propaganda”.

La replica del Pd, Catanzaro a muso duro

Per parte sua anche il capogruppo Pd Michele Catanzaro, fino ad ora contraddistintosi per  moderazione, scende giù a muso duro: “Il centrodestra ha gettato la maschera: le dichiarazioni dell’onorevole Pellegrino sono un goffo tentativo di scaricare sulle opposizioni e sul parlamento l’inefficienza del governo Schifani e l’imbarazzo dello stesso presidente della Regione per un’indagine che sta scoperchiando una gestione illegittima delle risorse pubbliche attraverso la ‘corrente turistica’ gestita dalla sua maggioranza” dice rispondendo alle dichiarazioni del capogruppo di Forza Italia Stefano Pellegrino.

“Invece di lasciarsi imbeccare per diffondere comunicati stampa di basso livello – aggiunge Catanzaro – l’onorevole Pellegrino suggerisca al presidente Schifani di assumersi le sue responsabilità e di riferire in aula su quanto sta accadendo nel suo governo e nella sua maggioranza”.

In questo clima la paralisi dei lavori all’Ars è un rischio concreto e non solo occasionale