Il presidente della Regione lo aveva detto in maniera chiara e netta durante vertici e incontri: niente più sagre e feste di paese, i deputati propongano opere pubbliche necessarie nel territorio. Il presidente dell’Ars, a sua volta, aveva proposto lo stop ai maxi emendamenti con uno scopo preciso: ogni deputato metta faccia e firma sotto le proprie proposte con emendamenti di natura personale.

La denuncia pubblica del Vice Presidente 5 stelle Di Paola

Ma secondo il Vice Presidente dell’Ars, Nuccio Di Paola, coordinatore regionale 5 stelle ma che sulla manovra ha un osservatorio privilegiato per doveri d’ufficio, tutti gli accordi non sono stati rispettati. Al contrario la tentazione di ricorrere a mezzucci un politicamente un poco nascosti c’è ancora e nella manovra finanziaria quater o, se preferite, nel ddl stralcio, ultimo passaggio di bilancio 2025 prima di passare il 2026, i provvedimenti “ombra!” ci sono ancora.

“Le ‘mancette’ del governo anche in questa manovra finanziaria non sono scomparse”, dice Di Paola che poi spiega da cosa deriva la sua convinzione.

“Il tanto decantato stop ai maxi emendamenti va rispettato anche dal governo, dato che un emendamento che riguarda gli Enti Locali, assessorato in quota Democrazia Cristiana, va ad erogare in maniera mascherata oltre 2 milioni di euro destinati a sagre e feste di paese” racconta il vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola.

Dirottare tutti questi fondi sul taglio delle liste d’attesa in sanità

“La nostra posizione è netta e marcata, basta mancette, termine peraltro coniato proprio da Schifani. Si usino questi soldi per mitigare le liste di attesa. Ai siciliani serve potersi curare nella propria terra in tempi corretti”.

Di paola propone, insomma, di far confluire tutte le somme “sospette” in un altro provvedimento che deriverebbe da un emendamento 5 stelle. E’ lui, infatti, il primo firmatario di un emendamento che istituisce un fondo per mitigare le liste d’attesa in Sicilia al quale vorrebbe che fossero destinate tutte le somme tacciate di essere frutto di piccoli interventi di natura clientelare.