“L’Assessore regionale alla Sanità, dottoressa Faraoni, ci informa che il servizio del 118 “vive un momento di difficoltà”. Ricordo al signor assessore che è proprio lei l’assessore alla Sanità e ha il compito non di segnalare i problemi, ma di risolverli. Ci aspettiamo, pertanto soluzioni e non lamentele”.
A dirlo è l’Onorevole Tommaso Calderone, Presidente della Commissione Bicamerale per il contrasto dei disagi derivanti dall’Insularità. Per lui non è il primo attacco alla sanità siciliana. Nei giorni scorsi ha messo nel mirino i disservizi all’ospedale di Milazzo, poi ha parlato dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, ora risponde all’allarme 118.
L’alta temperatura dentro Forza Italia
Calderone, esponente di Forza Italia e capogruppo all’Ars nella scorsa legislatura, non è certamente un fan di questo governo regionale,. gli analisti politici lo collocano nel solco tracciato da Giorgio Mulè e da Marco Falcone in vista del confronto interno a Forza Italia per l’elezione del segretario regionale mentre Daniela Faraoni è un tecnico voluta in quel posto dal presidente della Regione Renato Schifani
La situazione del 118
In tutta la Sicilia il Servizio 118 può contare su 252 ambulanze ogni giorno, di cui 108 con medico a bordo. Questo in base alle norme nazionali che prevedono un medico ogni 60 mila abitanti. In Sicilia sono di più perché si considerano anche le zone più difficili da servire. In questi ultimi anni, però, non si riescono ad avere i 4,5 medici per postazione.
Ad esempio a Palermo negli ultimi tempi sui 90 medici che dovrebbero essere impiegati nelle ambulanze ce ne sono circa 50. Nella Regione, secondo quanto affermano i sindacati dei medici ce ne dovrebbero essere 590 e ce ne sono 410.
L’ammissione dell’Assessore
“Il servizio di emergenza-urgenza 118 in Sicilia vive un momento di grande difficoltà – aveva ammesso ieri l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni – La carenza cronica di medici d’urgenza su tutto il territorio nazionale, a cui si aggiungono le assenze per ferie e malattie del restante personale, crea problemi innegabili, su cui è indispensabile intervenire in maniera organica, per dare adeguate risposte alla nostra utenza. Dobbiamo lavorare a una riorganizzazione complessiva dei servizi di emergenza”.
La poltrona scomoda di Faraoni
Ma di recente la poltrona dell’assessore alla salute risulta più scomoda che in precedenza dopo lo scontro in quel di Caltanissetta divenuto tema di confronto regionale. Al centro di quella vicenda ci sono tensioni fra Forza Italia e Lega nisseni ma a guidare la Lega in quella provincia è il sindaco di Serradifalco, Leonardo Burgio, che è anche il figlio di Daniela Faraoni che di recente si è detta vicina a Forza Italia. una “contraddizione” familiare sottolineata e portata all’attenzione dell’intera regione dai consiglieri azzurri del libero Consorzio Nisseno






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