Si è presentato con il suo avvocato in procura l’uomo che ha ucciso Alessandro Bellante il 25 aprile in via dei Fiori. I vigili urbani dell’infortunistica erano già sulle sue tracce da giorni.
Un uomo a bordo di una Ford Focus che ha travolto e ucciso il giovane di 23 anni.

Le immagini riprese da alcune telecamere hanno immortalato l’auto che ha preso in pieno la moto ed è scappato senza prestare soccorso.

Una fuga dal luogo dello scontro e dalla tragedia che in base alle nuove norme porterà certamente in carcere chi ha provocato la morte del giovane palermitano amato dai suoi amici e familiari.

Uno degli zii di Alex è vigile urbano, Salvo La Corte ha detto che la fuga ha provocato un doppio dolore nella famiglia. Vedere il nipote riverso sull’asfalto è una scena che non potrò mai più dimenticare.

Alessandro, secondogenito di tre figli, era un ragazzo semplice. Senza grilli per la testa e legatissimo ai genitori, Piera – casalinga – e Achille – impiegato in un’azienda che produce detersivi, nella zona di Partanna Mondello, ma attualmente in mobilità.

Il suo sogno era quello di diventare un croupier professionista nei casinò o sulle navi da crociera. Di recente, era rientrato da Londra dopo aver lavorato con un contratto semestrale.

Ha deciso di ritornare a Palermo per aiutare la sorella Valentina, mamma di una bambina di 4 anni e di un neonato di appena sei mesi.

Ha messo da parte il suo desiderio per starle accanto, accompagnava la bambina a scuola e si metteva a disposizione per qualsiasi aiuto in casa. Era il figlio che ogni mamma desidera, generoso e altruista.

Qualche anno fa, era entrato nel Corpo dei paracadutisti ma poi si era congedato, scegliendo un’altra strada.

I vigili hanno passato al setaccio tutte le telecamere di videosorveglianza piazzate nella zona dell’incidente, alla ricerca di un qualsiasi indizio utile a rintracciare il responsabile.

In via Dei Fiori, gli investigatori hanno ritrovato alcuni frammenti d’ auto di colore blu che potrebbero appartenere all’auto pirata, un Ford Focus, ma è solo un’ipotesi i vigili urbani non vogliono sbilanciarsi

L’ investitore ormai era braccato ha deciso di costituirsi. Secondo la nuova normativa sull’omicidio stradale, rischia la galera.

Sul corpo del giovane motociclista, intanto, il magistrato che indaga, ha disposto l’ autopsia: il medico legale dovrà accertare le cause precise della morte.

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