“Siamo bloccati a Kherson, veniteci a salvare”, l’appello di Giovanni Bruno. Collegato in diretta  con Casa Minutella dalla cittadina ucraina di Kherson, il marittimo di Pozzallo, Giovanni Bruno, chiede aiuto al governo italiano per essere riportato in Italia insieme alla moglie e alla figlia di 22 mesi.

Giovanni Bruno, la moglie ucraina e la figlia di soli 22 mesi sono bloccati in Ucraina da quasi dieci giorni. “Di solito viviamo in Italia – spiega Bruno – ma quando imbarcato, mia moglie viene ad abitare qui per uno o due mesi. Quando sbarco lei torna in ritorna in Italia. Questa volta, siccome abbiamo una bimba piccola ho deciso di andare in Ucraina a prenderle, per poi tornare insieme. Saremmo dovuti tornare il 5 marzo in Italia,  invece siamo rimasti bloccati qui”.

“Noi ci troviamo a Kherson- la città è completamente circondata, abbiamo cercato di andarcene da qua il primo giorno di combattimenti. Non ci siamo riusciti, ci hanno rimandato indietro per fortuna non ci hanno sparato, ci sono posti di blocco a tutte le uscite della città”.

Secondo il racconto di Bruno, la città sarebbe stata conquistata dall’esercito russo. “Ma dentro la città si continua in qualche modo a vivere –  tutte le mattine usciamo alla ricerca di cibo. Ci sono gli agricoltori locali che vendono patate, cipolle o carote. I supermercati ormai sono completamente vuoti.  Per fare la spesa passano almeno due ore, poi si rientra subito a casa, ci chiudiamo in casa nella speranza di arrivare all’indomani mattina. Ora, però, mia moglie ha finito le medicine per la tiroide e non arriva niente, In città non può entrare e non può uscire niente”.

Bruno è in costante contatto con la Farnesina, nella speranza che qualcuno li possa tirare fuori da lì. “Dalla Farnesina mi chiamano tutti i giorni per sapere come sto – spiega il marittimo di Pozzallo – ma purtroppo per ora ci sono poche possibilità. Noi sappiamo che al Ministero degli Esteri stanno lavorando notte e giorno. Ma non è semplice, perché ci sono combattimenti lungo le strade che portano  al confine”.

“Faccio un appello al nostro Ministro Di Maio, per cercare una soluzione parlate con il governo russo e fate di tutto per tirarci fuori di qui. Qua ci sono più di 40 tra italiani,  coniugi e parenti di italiani che sono rimasti bloccati e se ne vogliono andare”.

 

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