L’ultimo smacco è di una settimana fa. nella nuova classifica periodica sulla vivibilità delle città italiane gli ultimi posti spettano a quelle del sud e in particolare alle siciliane.

Palermo al 104° posto per qualità della vita, l’ennesima riconferma tra le maglie nere di un campionato “tra i più bravi” a cui probabilmente non parteciperemo mai come titolari. Un cartellino rosso che è poi per tutti i capoluoghi di provincia siciliani che dovrebbe indurre a migliorare ma che può rivelarsi come un pericoloso boomerang che riconsegna la Sicilia e le sue città ai consueti clichè di arretratezza.

Nonostante qualche piccola differenza i dati sono sempre uguali con una città siciliana, di solito Ragusa, a metà classifica, una un po’ più giù che gioisce (ma poi di cosa) e tutte le altre in fondo ad ogni classifica e senza speranza.

Anche questa volta gli ultimi dati  dell’indagine sulla qualità della vita nelle città italiane realizzata dall’Università La Sapienza-Italiaoggi danno sempre un triste responso. Ragusa è sempre la città siciliana dove si vive meglio secondo la classifica annuale della qualità della vita nelle citta’ italiane pubblicata da Italiaoggi-Università La Sapienza di Roma.

Sempre tra le ultime  ma di qualche posizione più in alto di Palermo ci sono Catania e Messina, rispettivamente al 93° e 97° posto. Enna 94° ma risale dalla 108°posizione.  Fanno ancora peggio Agrigento al 107°, Caltanissetta al 105° posto e Siracusa che si attesta la penultima tra i 110 capoluoghi di provincia italiani presi in esame dalla ricerca.

Mantova, prima città in classifica,  raggiunge così quota mille punti mentre le città siciliane mostrano quanto sia ancora in salita la strada per raggiungere degli standard dignitosi di qualità della vita:  Ragusa totalizza 248,11 punti; Catania 167,74; Enna 166,89; Messina 152,50; Palermo 88,20; Caltanissetta 75,51; Trapani 66,69; Agrigento 53,46; Siracusa 31,27.

Ma perchè questo disastro? Ce lo siamo chiesto e richiesto ogni anno da tempo ormai immemore e nessuna risposta ci ha mai convinto. E ormai ci siamo rassegnati: ‘siamo gli ultimi ma abbiamo il sole’. Il fatto, però, è che con questa politica dello struzzo la situazione sembra stia perfino peggiorando. Anche chi ‘il sindaco lo sa fare’ e in passato aveva dato la sensazione di far ripartire la scalata nella classifica della vivibilità, neanche commenta più. palermo (solo per fare un esempio usando il capoluogo) vive con la spazzatura in strada a giorni alterni nei quartieri popolari e marginali, riesce a spazzare le strade non più di una volta la settimana. Il degrado è abbastanza diffuso, strade e marciapiedi dimenticati dal punto di vista della manutenzione, in centro le piste ciclabili si realizzano con un colpo di vernice sui marciapiedi. Cosa c’è, dunque, da stupirsi, poi, se un osservatore terzo ci giudica pessimi?

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