Per evitare le intercettazioni l’organizzazione che spacciava nella zona del padiglione in via Marchese Nicolò Pensabene non utilizzava i cellulari per comunicare tra loro.

I capi Massimiliano Zarcone, Antonino Mazza e Salvatore Bonura e i pusher stavano lontano dai cellulari. Loro non sapevano che i carabinieri avevano imbottito di cimici l’auto di Massimiliano Zarcone la Suzuki Swift.

Così ogni volta che il capo faceva il suo giro di ricognizione o incontrava qualcuno i carabinieri registravano le conversazioni finite nella maxi inchiesta che ha portato alle 24 ordinanze di custodia cautelare.

Era il 23 febbraio quando Zarcone si fermava con l’auto nei pressi della baracche in via Pensabene.

Zarcone: “Che è, Mi’? (verosimilmente il nome dell’interlocutore è Mimmo, ndr) Solo sei? Se n’è andato Nunzio? (si riferisce a Nunzio Brancaro) Vabbe’, u’ “nutella” (soprannome di Salvatore Catanzaro ndr) fai conto che lo vedi venire.

MI’: “Nutella” deve venire? Zarcone: “Penso di sì… o Gianluca (si riferisce a Gianluca Gennaro ndr) o “nutella”. Amunì, me ne scendo. Ci vediamo più tardi. Sta’ attento a quest’ora, Mi’!”

Secondo i militari la breve conversazione captata come Zarcone conosca le dinamiche del gruppo criminale e dell’avvicendamento dei pusher in base ai tre turni giornalieri in cui è suddivisa l’attività di spaccio.

In un’altra conversione oltre a Zarcone è stata intercettata anche la moglie Elena Billeci, la contabile dell’organizzazione, che descriveva l’attività svolta dai pusher come un lavoro.

Zarcone:”Solo sei? Solo sei? Sei solo?!! Moceo: “ Non ti ho capito! Zarcone: “Sei solo?! Moceo: “No, c’è u’ “nutella” (soprannome di Salvatore Catanzaro) che è piedi-piedi (in giro, nei paraggi, ndr) con il motore (scooter, ndr). Quello sono andato a chiamarlo, maaa….

Zarcone: “Chi è? Moceo: Gianluca (si riferisce a Gianluca Gennaro). Sono andato adesso da suo suocero. Zarcone “Ah, non è venuto?! Moceo “No, dice se n’è andato con la mattinata (di mattina, ndr) da sua madre. Vado da sua madre, dice: “ancora qua non è venuto”.

Billeci “Ma mio figlio (Antonino Zarcone ndr) l’aveva detto che questa giornata Gianluca non lavorava (si riferisce all’attività di spaccio, ndr). Zarcone Ieri! Moceo Ieri! Ma poi mi disse u’ Mimi (soggetto da identificare, ndr), dice che gli disse che forse non vuole lavorare (spacciare, ndr) più. Zarcone Chi, Gianluca? (Gennaro, ndr).

Moceo “Gianluca”! Zarcone: “E perché non mi avvisa, scusa?! Io… Moceo “Io stanotte… io, ieri, non sono sceso (intende che non ha spacciato, ndr), perché mi sono addormentato. Eeeeh… Tonino (si riferisce a Antonino Mazza, nato) mi fa, dice: trava… travagghia (lavora, ma intende spaccia, ndr) cu “nutella” (Salvatore Catanzaro ndr).