“Inseriamo nello statuto siciliano il concetto di insularitàd ella Sicilia e attraverso quello il ripiano di tutti i deficit che i siciliani sono costretti a subire per la mobilità e per tutti gli altri problemi che derivano da questa condizione”.

E’ quanto prevede il ddl voto 199 che è stato calendarizzato all’Ars. Lo racconta a Blogsicilia Vincenzo Figuccia durante una visita in redazione.

“Il principio che vogliamo mettere in atto è tanto semplice quanto importante – dice Figuccia – si tratta di applicare in concreto l’articolo 38 dello Statuto ottenendo un vantaggio per i siciliani. Quell’articolo, lungimirante, prevedeva che lo stato compensasse le differenze di reddito dei siciliani dovute proprio alla loro condizione territoriale. Non è mai stato applicato tanto che oggi si calcola lo Stato dovrebbe alla Sicilia qualcosa come 150 miliardi di euro. Cifre che possono solo restare sulla carta perchè manderebbero il Paese in default”.

Allora cosa fare? 

“Con questa legge voto si pongono le basi per compensare il gap in maniera diversa. Il riconoscimento dell’Insularità che è previsto anche dall’UE consentirebbe dio avere tariffe scontate per i trasporti aerei, per quelli marittimi e interventi sulle infrastrutture. Significherebbe tagli e interventi sulle accise, sui carburanti e tanto altro”.

Il vero problema è che non basta l’approvazione all’Ars. la norma, una volta passata dal parlamento regionale, si configura come modifica costituzionale essendo lo Statuto siciliano parte integrante della Costituzione e, dunque, deve essere approvata dai due rami del Parlamento in doppia lettura (deve pronunciarsi due volte la Camera e die volte il Senato perchè diventi legge costituzionale). E appare complesso che Roma si spogli di parte dei propri incasi fatti in Sicilia oltre a destinare all’Isola risorse reali per una vera e duratura continuità territoriale.

“Tutto sarà supportato anche da un referendum popolare che contiamo di affiancare alla norma -. aggiunge Figuccia – in modo ma mantenere alta la pressione sulla vicenda.

Il referendum è proposto dall’associazione – Movimento ‘Cambiano La Sicilia’ di cui Figuccia è animatore e che raccoglie già circa 150 consiglieri comunali in giro per l’isola.