Sono stati eseguiti tutti i prelievi di campioni necessari alle indagini nell’impianto di sollevamento a Casteldaccia dove hanno perso la vita il socio della Quadrifoglio Group e i quattro operai lo scorso 6 maggio.
Attraverso i reparti speciali dei vigili del fuoco e l’utilizzo di droni sono state acquisite tutte le immagini necessarie per ricostruire la camera dove hanno trovato la morte i lavoratori. Nel corso degli accertamenti irripetibili sono stati eseguiti anche i controlli sugli scarichi della azienda vinicola Duca di Salaparuta con sede in via Nazionale 113 al numero 27.
Attraverso dei liquidi colorati è stato possibile ripercorrere il tragitto degli scarichi fognari attorno all’impianto di sollevamento sulla statale 113. Adesso i tecnici nominati dalla procura avranno 90 giorni per fornire le risposte ai quesiti della procura.
L’intera attività è stata eseguita dai vigili del fuoco del comando provinciale. Nella strage hanno perso la vita 5 operai: Epifanio Alsazia, 71 anni, co-titolare della Quadrifoglio, la ditta che svolgeva la manutenzione della rete fognaria in subappalto, i dipendenti dell’impresa Ignazio Giordano, 59 anni, Roberto Raneri, 51 anni, Giuseppe Miraglia 47 anni, e l’impiegato interinale dell’Amap Giuseppe La Barbera, 28 anni.
La procura di Termini Imerese che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e lesioni gravissima Nell’inchiesta sulla morte degli operai sono indagati Nicolò Di Salvo socio della Quadrifoglio Group, Gaetano Rotolo direttore dei lavori di Amap e Giovanni Anselmo amministratore della Tek, la ditta che si era aggiudicata dall’Amap l’appalto di spurgo dei pozzetti dell’impianto fognante nella zona di Casteldaccia.
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