Quarantacinque anni fa la strage aerea di Ustica che costò la vita ad 81 persone a bordo del DC9 Itavia che da Bologna era diretto a Palermo. Dopo l’archiviazione dell’ennesima indagine il messaggio del Presidente Mattarella che chiede di “Non abbandonare la ricerca della verità”.
Il messaggio del Presidente della Repubblica agli alleati
“La Repubblica italiana non deve abbandonare la ricerca della verità” dice il Capo dello Stato Italiano nel giorno dell’ennesimo anniversario della strage aerea di Ustica che, il 27 giugno del 1980, stroncò la vita di 81 persone che erano a bordo del DC9 Itavia in volo da Bologna a Palermo. Quello di Mattarella non è solo un ricordo ma l’occasione per lanciare un messaggio forte.
Tragedia oscura
“La strage di 45 anni or sono nel cielo di Ustica ha impresso nella storia della Repubblica un segno doloroso e profondo che non potrà mai essere cancellato” ed è “stata una tragedia tra le più oscure e laceranti che hanno colpito il nostro Paese -. dice il Capo dello Stato Italiano – La Repubblica non abbandona la ricerca della verità e sollecita la collaborazione di tutti coloro che, anche tra i Paesi amici, possono aiutarci a rispondere al bisogno di giustizia, che non si dissolve negli anni perché è parte del tessuto stesso della democrazia”.
Un appello internazionale
Un appello internazionale, dunque, dopo che, nei mesi scorsi, è stata archiviata l’ultima indagine su quella strage che resta senza colpevoli e dopo che una inchiesta giornalistica disegna un’altra possibile verità. Secondo l’ultima ricostruzione il DC-9, subito prima della sua tragica caduta, fu centrato da un caccia americano, impegnato nell’inseguimento di un Mig libico. Una collisione in volo avvenuta durante una azione di guerra in tempo di pace. Ma la verità, purtroppo è che molte delle prove che avrebbero potuto chiarire definitivamente i contorni di quella notte sono semplicemente scomparse. E per l’impossibilità di giungere alla verità sono scattate tutte le archiviazioni.
Magistratura impotente
Per la Presidente dell’Associazione vittime di Ustica Daria Bonfietti “Tutto questo è gravissimo e adesso tocca alla politica, se la magistratura si dichiara impotente, chiedere e ricevere le risposte che ancora mancano”






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