Studenti palermitani in piazza contro la violenza. Un gruppo di circa cinquecento persone ha sfilato questa mattina fra le strade del centro del capoluogo siciliano. Il corteo, partito da piazza Verdi intorno alle 9.30, ha concluso il proprio viaggio a Palazzo Comitini, sede pro tempore dell’Amministrazione guidata dal sindaco Roberto Lagalla. Un capolinea di certo non casuale. Gli studenti infatti hanno creato una sorta di vademecum da consegnare al primo cittadino e relativo ai disagi vissuti giornalmente sul tema dell’edilizia scolastica. “Arriveremo alla sede momentanea del Comune. Non vogliamo limitarci a condannare gli episodi di repressione avvenuti a Pisa, ma vogliamo portare un documento dettagliato sull’edilizia scolastica a Palermo, sui disagi che viviamo quotidianamente”, ha commentato Claudio Pecoraro, uno dei rappresentanti studenteschi presenti alla protesta.

Il dossier sull’edilizia scolastica

“Al plesso Arsenale ci sono buchi nei tetti. Molto bagni non sono agibili”, racconta la studentessa Marta Napoli, la quale poi aggiunge. “Siamo di fronte ad una repressione nei confronti degli studenti. Fatto che è avvenuto non solo a Pisa, ma in generale negli ultimi anni in tante piazze italiane”. Fatto che la rappresentante studentesca ricollega, a suo personale giudizio, al cambio di passo a livello politico che si è sviluppato a livello nazionale. “Non stiamo dicendo che la violenza non c’era prima del Governo Meloni, ma oggi si è sicuramente intensificata“.

Messaggi pro Palestina e contro il Governo Meloni

Tanti gli slogan e i cartelli esposti contro la leader di Fratelli d’Italia e il suo esecutivo. Sono molti inoltre i messaggi che gli studenti hanno rivolto al conflitto in Palestina, chiedendo un immediato cessate il fuoco. “Si tende ad evitare che le persone diano voce al proprio pensiero – commenta Giuseppe Amato -. Non ci va bene. Siamo contro tutto quello che può dare alla nostra generazione un segno sbagliato per il nostro futuro”.

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