Il gup di Palermo Cristina Lo Bue si è riservata per decidere sulla costituzione di parte civile nel processo per lo stupro di gruppo avvenuto lo scorso 7 luglio in un cantiere abbandonato al Foro Italico a Palermo. Sono sei gli imputati, un settimo ragazzo che all’epoca dei fatti era ancora minore.

La decisione il 29 aprile, dieci le associazioni che hanno fatto richiesta

La riserva sarà sciolta il prossimo 29 aprile. Sono dieci le associazioni che hanno chiesto la costituzione di parte civile nel processo. Sono l’Associazione Millecolori onlus avvocato Federica Prestidonato, associazione nazionale Donne in rete contro la violenza avvocato Elvira Rotigliano, Associazione ‘Le Onde’ avvocato Maddalena Scardina, ‘Biblioteca delle Donne centro di consulenza’ avvocato Maddalena Scardina, ‘Associazione Insieme a Marianna Aps’ avvocato Alessandra Inguaggiato, Associazione ‘Emily’ e ‘Mezzocielo’ avvocato Claudia Lombardo, Associazione contro tutte le violenze avvocato Cinzia Manzella, Associazione femminile ‘La Casa di Venere’, avvocato Roberta Anselmi e Associazione Mete Aps, avvocato Alì Listi Maman e Giuseppe Centineo. C’è anche il Comune di Palermo ha chiesto di costituirsi parte civile con l’avvocato Roberta Saetta.

Il legale della vittima, “Ragazza è circondata da ambiente tossico”

“La ragazza vittima dello stupro di gruppo avvenuto il 7 luglio del 2023 al Foro Italico di Palermo, è circondata da un ambiente tossico a Palermo. E non è una leggenda, tanto è vero che a Pasquetta è stata pesantemente minacciata e aggredita”. A dirlo prima dell’udienza preliminare è l’avvocata Carla Garofalo, la legale della giovane. “C’è stata anche una campagna denigratoria nei confronti della ragazza – dice la legale – che è durata tutta l’estate. Io, purtroppo, sono arrivata nel processo solo a gennaio per cui non ho potuto gestire e seguire la parte precedente”.

“Tesi difesa insostenibile, i filmati lo provano”

L’avvocato contesta la linea difensiva degli indagati. “La difesa mira a dire che ci fosse il consenso della giovane – aggiunge l’avvocato – questa è letteratura lo fanno in tutti i processi per stupro. Lo farei anche io se ne difendessi uno ma è improbabile perché mai difenderò un indagato per stupro. Ma è insostenibile questa tesi perché ci sono i filmati che parlano”.

La vittima assente in aula

La ragazza non era presente in aula. “La ragazza è in una casa rifugio ma non posso dire dove. Ha alti e bassi, dei momenti di angoscia, di speranza. Per fortuna abbiamo un buon rapporto. Sta raccogliendo i cocci di tutto lo sfacelo attorno a lei con le aggressioni continue – dice – E a volte si chiede chi glielo ha fatto fare. Riceve continue minacce e aggressioni che non la rendono tranquilla”.