Vogliono invadere il Sud Italia dimostrando chi comanda il paese. Lo strano trend partito da Tik Tok porta un messaggio piuttosto attuale: la sete di potere che genera violenza. Nelle ultime ore sono comparse delle video-minacce da parte di quel che si definisce “il capo dei maranza”, un tiktoker torinese chiamato Don Ali, (un nuovo fenomeno sociale che racchiude giovanissimi, spesso extracomunitari di seconda generazione, che mostrano un atteggiamento aggressivo) che esclama: stiamo chiamando tutti i “maranza” che ci sono in Italia per scendere tutti insieme al Sud”. Il giovane tenta di “arruolare” quante più persone possibili dando appuntamento a Torino e poi raggiungere Roma, Napoli e Palermo. “Voglio solo gente seria” ha concluso.
La challenge che diventa virale
Non si sono fatte attendere le repliche di migliaia di utenti: sui social c’è un escalation di video di napoletani e siciliani che minacciano ritorsioni o ironizzano sull’episodio. Questa crescente tensione ha suscitato preoccupazione anche nel mondo politico. Il deputato leghista Gianluca Cantalamessa ha annunciato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, mentre Francesco Emilio Borrelli ha sollecitato le autorità a monitorare da vicino la situazione, temendo possibili disordini.
“Il primo marzo invaderemo Napoli… faremo un macello’, è la sfida lanciata sui social dei maranza al Sud – scrive il deputato Cantalamessa – Una sfida che preoccupa sia perché da Napoli sono già arrivate le repliche, sia perché sabato 1 marzo si giocherà la sfida scudetto tra Napoli e Inter. Vista l’attenzione che La Lega e questo governo dimostrano sul tema delle baby gang, presenterò oggi stesso un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Nessuno deve minacciare la sicurezza delle nostre città!”.
Fenomeno social o realtà?
Nonostante il clamore, molti ritengono che questa “battaglia” resterà confinata al mondo virtuale, come spesso accade con i trend virali. Tuttavia, il rischio di episodi di violenza non è escluso, soprattutto se la tensione continuerà ad alimentarsi online.
Nel frattempo, Don Alì continua a sfruttare la visibilità ottenuta, pubblicando contenuti in cui si mostra persino in palestra, come se si stesse preparando fisicamente allo scontro. Resta da vedere se tutto questo si tradurrà in un evento concreto o se si dissolverà come l’ennesimo caso di viralità effimera. Nel frattempo, le forze dell’ordine restano all’erta, pronte a intervenire in caso di necessità.






Commenta con Facebook