La Regione siciliana cerca partner privati per il rilancio delle Terme di Sciacca e di Acireale attraverso le quali attuare un pezzo importante della strategia di destagionalizzazione del turismo nell’isola.

Gli avvisi esplorativi

“Abbiamo già pubblicato gli avvisi esplorativi per trovare partner privati che ci affianchino nel rilancio delle terme di Acireale e Sciacca. Le manifestazioni di interesse si chiuderanno il 30 maggio: un passaggio fondamentale per individuare investitori seri, capaci di valorizzare questi luoghi straordinari. Per realizzare ciò, abbiamo fatto la nostra parte destinando 90 milioni di euro attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione, che grazie agli investimenti privati arriveranno a oltre 180 milioni” dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che interviene così proprio sulle terme di Sciacca e Acireale.

“Abbiamo superato tanti ostacoli burocratici – aggiunge – che per anni hanno bloccato ogni tentativo di rilancio. Il riordino normativo, la liquidazione degli enti, la creazione di un percorso chiaro per gli investitori: tutto questo è stato fatto per evitare di ripetere gli errori del passato”.

A febbraio la presentazione del progetto di rilancio

Proprio bello scorso mese di febbraio, il presidente Schifani ha presentato alla Bit di Milano il progetto di rilancio nell’ambito del villaggio Thermalia, alla presenza del presidente di Fedeterme, Massimo Caputi, per promuovere a livello nazionale e internazionale le opportunità offerte. A conferma dell’impegno concreto, la Regione ha già stanziato 90 milioni di euro – ai quali se ne aggiungeranno altrettanti da parte dei privati – all’interno del Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Superate diverse criticità, tra cui il riordino normativo e amministrativo delle strutture, il completamento della liquidazione degli enti, condizioni necessarie per garantire un percorso chiaro agli investitori, evitando così di scoraggiarne la partecipazione nel tentativo di rilancio, come già avvenuto in passato. Ridotti, dal 5% allo 0,5%, anche i canoni concessori per le acque termali, in linea con quanto avviene nelle altre regioni. Con i due avvisi, la Regione punta a individuare partner qualificati per attuare un piano di sviluppo concreto e sostenibile che prevede la riqualificazione e la successione gestione delle due strutture.