Terremoto in centro Italia, proclamato per oggi il lutto nazionale ed anche la Sicilia si mobilita. E nell’epoca dell’individualismo, quando ognuno ha ‘i fatti suoi’ a cui pensare, la tragedia che ha ucciso centinaia di persone e sbriciolato interi paesi, ci ha obbligato a fermarci, a guardarci intorno, riportandoci alla realtà. Siamo umani e tali dobbiamo restare.

Molti chilometri separano la Sicilia dal luogo del sisma. C’è anche il mare di mezzo. Ma i siciliani stanno idealmente abbracciando le popolazioni colpite dal terremoto mostrando una generosità che non conosce limiti geografici o affettivi.

Nel centro di raccolta di generi di prima necessità ospitato nella sede di Palermo di Azione Talos, un’associazione di promozione sociale, c’è un gran viavai di persone. Arrivano a tutte le ore, donando qualsiasi cosa possa servire ai terremotati.
Nelle due piccole e spartane stanzette al civico 110 di via Vincenzo Li Muli, nel popoloso quartiere Cuba-Calatafimi, ora dopo ora, gli scatoloni si accatastano. Quasi non c’è più spazio per contenere quanto arriva. Ma i moti del cuore, per fortuna, sono incontenibili, come la generosità.
Alimenti, abbigliamento, cuscini, medicine, prodotti per l’infanzia. Ognuno porta quanto può, acquistandolo o prendendolo dalle riserve di casa.

Una decina di giovani volontari sono impegnati per selezionare i beni ricevuti e imballarli preparandoli a raggiungere il centro Italia. Un lavoro svolto con perizia e con gioia. E a chi osserva la scena, seppur cronista, non può che scappare qualche lacrima di commozione. Grandi cose si possono fare se solo lo si vuole.

I volontari, stanchi ma inarrestabili, raccontano con stupore e riconoscenza la corsa alla solidarietà. “Palermo è straordinaria – continuano a dire – da giovedì mattina non ci siamo fermati un attimo. Tutti vogliono donare anche quel poco che hanno”.

Raccontano di gente del popolo e professionisti, giovani e pensionati, che hanno fatto loro visita a mani piene. Di un dentista che ha donato 100 spazzolini da denti, del titolare di un calzaturificio che ha portato 500 paia di scarpe, dei proprietari di grossi negozi di biancheria arrivati con decine di confezioni di coperte, lenzuola, tovaglie “tutta roba nuova e buona, che potevano benissimo vendere ed invece hanno deciso di donare. Senza neanche dirci il loro nome, perché non vogliono farsi pubblicità. E’ bellissimo ed emozionante”.

Azione Talos, nata due anni fa ed impegnata con progetti di sostegno alle famiglie bisognose – a cui viene fornita la spesa – e di decoro urbano, conosce bene la realtà del quartiere, difficile per molti. In un angolo dell’improvvisato magazzino, c’è una cassetta di legno con dentro delle conserve fatte in casa, dalle marmellate alla salsa di pomodoro. I volontari la mostrano orgogliosamente: “Ci è stata portata da una famiglia povera che non può permettersi di andare sempre al supermercato. E’ il cibo che si sono tolti dalla bocca per i terremotati. Il cuore delle persone è grande” ripetono continuando ad imballare.

“Adesso – spiega Pietro Zuccarello, fondatore di Azione Talos insieme ad altri 4 ragazzi – aspettiamo che Croce Rossa e Protezione Civile ci diano istruzioni su come recapitare i beni ricevuti perché i pacchi non posso essere spediti per via ordinaria. Stanno organizzando il ritiro. In ogni caso, la nostra speranza concreta è di caricare la roba su un furgone ed andare nei luoghi del sisma, al massimo nei primi giorni di settembre”.

Azione Talos, infatti, fa parte di Bran-co, Branca Comunitaria Solidarista Onlus, che sta gestendo la raccolta dei beni in 12 regioni italiane e che spera di ottenere una sorta di ‘affidamento’ di una delle tendopoli allestite per i terremotati.

La lunga giornata dei volontari prosegue. Nelle due stanzette fa sempre più caldo, ma non importa. Si sente ripetere da più voci “grazie”, “grazie”, “grazie”. Qualche stretta di mano ed ognuno torna al proprio da fare.
L’obiettivo è cercare di alleviare il dolore di una tragedia immane, portare un po’ di ristoro nelle vite di persone che mai conosceremo ma che oggi sentiamo fratelli. Perché lo siamo ma troppo spesso lo dimentichiamo.

Intanto arriva un pensionato, fa fatica a portare due enormi sacchi pieni di pannolini per neonati. “Ho tre nipoti – dice – non posso fare finta di nulla. Poveri bambini, non hanno più niente e nelle tende, la notte, farà freddo…”

E’ vero. Tra le montagne sfregiate di Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto e decine di altre frazioni devastate, quando cala il sole, c’è molto freddo. I sopravvissuti al sisma si scalderanno con coperte arrivate da lontano, donate da chi vive in una parte d’Italia oggi fortunata, scampata alla devastazione, attonita per quanto accaduto.
Noi stasera dormiremo nelle nostre case, lontani dall’orrore ma sentendoci impotenti.
Donare, solo questo possiamo adesso fare. E’ la nostra umanità che ce lo chiede. Sarà la nostra anima a ringraziarci.

Chiunque volesse contattare Azione Talos, per sapere come donare, può chiamare il numero telefonico 331/6438517.

In Sicilia si trovano decine di centri di raccolta per i terremotati. Ecco quali sono.

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