Garantire sicurezza ma anche assistenza i migranti con un supporto consistente dall’Unione Europea. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano a Palermo affronta i temi della sicurezza in una serie di incontri in prefettura.
“Procedere all’apertura immediata di un hotspot a Pozzallo. La Prefettura sta accelerando perché si faccia il più presto possibile”. Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso della conferenza stampa alla Prefettura di Palermo. Riguardo l’hotspot di Lampedusa ha aggiunto: “Su Lampedusa abbiamo il dovere di identificare i migranti e dobbiamo farlo rispettando la giurisprudenza. I migranti vanno identificati perché è un problema di procedura europea e di sicurezza”.
“La nostra è una posizione pragmatica – dice – occorre difendere l’interesse nazionale che vuol dire risolvere la questione dei migranti e al tempo stesso la situazione economica senza rompere l’Europa”.
“Da ministro – ricorda – venni chiamato a Lampedusa ed entrai in un freddo hangar dove vidi 300 sacchi con 300 morti. Uno di questi conteneva due corpi: una madre che abbracciava il figlio appena nato, ancora uniti dal cordone
ombelicale. In quel momento dissi a me stesso che avrei fatto di tutto, fregandomene dei voti, per non vedere mai più quello che ho visto a Lampedusa”.
“Mi si può chiedere di andare in Europa e far valere la frontiera di Lampedusa come porta per l’Europa, ma
non si può chiedere di sottrarre la mano dell’Italia davanti a una mamma e un bambino che annegano. Non basta ricordare, bisogna anche lavorare”.
Ma il ministro, sollecitato dai giornalisti, ha affrontato anche lo spinoso tema delle unioni civili “Chiediamo il
buon senso – ha detto . Sì ai diritti per gli omosessuali, più diritti patrimoniali ma sì anche ai diritti dei bambini che meritano di avere una papà e una mamma”.
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