L’indagine sulle truffe degli spettacoli che apre uno squarcio nel mondo dei teatri palermitani, Oltre ai due arrestati, Giulio Cusumano e Alessio Scarlata, ci sono quindici indagati.

Gli indagati

I reati contestati sono truffa allo Stato. Tra loro ci sono Rosaria Vinciguerra, legale rappresentante della Attivamente Onlus, e Francesco Giacalone che ne sarebbe stato il “gestore di fatto” assieme a Cusumano e Scarlata; Salvatore Morici che avrebbe fatturato alla voce “viaggi e pernottamenti” 685 euro “estranei al progetto sul Natale”; Angela Fundarò, consigliere della Fondazione Sant’Elia, e l’organizzatore di eventi Roberto Capone. Questi ultimi due sono coinvolti nel capitolo che non ha retto al vaglio del giudice per le indagini preliminari Clelia Maltese secondo cui, non ci sono i presupposti per contestare il reato di corruzione.

Sarebbe emerso il fatto che Fundarò fosse a conoscenza dei controlli blandi e del meccanismo illecito che “l’amico Cusumano utilizzava per falsificare la rendicontazione e lucrare sui finanziamenti”, ma non lo avrebbe agevolato, “non avendo fatto parte della Commissione che approvava i progetti”.

Fundarò avrebbe ottenuto delle utilità, “poche migliaia di euro” per organizzare una sfilata di moda e affittare un teatro per la consegna del premio Sicilian Glam Awars e “Mettersi in mostra”.

Il gip, stigmatizza il suo comportamento “riprovevole, deprecabile, illecito”, ma non ritiene che Fundarò abbia compiuto atti contrari ai suoi doveri di ufficio per favorire Cusumano.

Falsi certificati medici

Infine c’è il capitolo sui falsi certificati medici. Alcuni titolari di licenza di moto ape e carrozze non aveva presentato in tempo la richiesta per il rinnovo della licenza. E così a Francesco Rizzuto, Giuseppe Mellina, Antonino Cusimano, Carmelo Cintura, Antonino e Benedetta Accetta non sarebbe rimasta altra possibilità che dimostrare di non avere rispettato la scadenza perché alle prese con problemi di salute. Problemi certificati, secondo l’accusa, falsamente dai medici Salvatore Zarcone, Antonino Viscuso, Nicolò Catalano e Carmelina Simonaro.

Cusumano, anche in questo caso, si sarebbe attivato per ottenere un ritorno in termini elettorali.

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