A Catania hanno mostrato i muscoli affollando piazza Università, ma il test più rilevante sarà certamente la due  giorni palermitana, 24 e 25 settembre, in cui l’intera galassia pentastellata si presenterà per tentare la scalata al primo palazzo: quello della Regione siciliana.

Non ne ha fatto un mistero Luigi Di Maio che parlando a margine dell’evento di sabato scorso a Catania ha ammesso che “la manifestazione di Palermo, Italia a 5 stelle, darà proprio inizio il percorso verso il governo della Regione” ricordando che “i più grandi cambiamenti in Italia sono passati dalla Sicilia, quindi anche l’approdo dei 5 stelle al governo nazionale passerà proprio per le regionali siciliane”.

Sul palco del Foro Italico di Palermo sono attesi tutti i big di M5S: a partire da Beppe Grillo ed ha annunciato la propria partecipazione anche Dario Fo, ma  ci saranno anche i sindaci delle città conquistate nella tornata elettorale della primavera scorsa.

Ieri, infatti, il primo cittadino di Torino, Chiara Appendino, ha confermato la ‘calata’ in Sicilia e dal blog di Grillo è arrivata anche l’ufficialità della partecipazione di Virginia Raggi, sindaco di una Roma nella tormenta.

C’è una sorta di fil rouge che lega la Capitale e la Regione Siciliana: alla vigilia delle elezioni amministrative romane i 5 Stelle erano dati per favoriti e anche nell’Isola – a circa un anno dal voto –  la sensazione sembra la stessa. Nella Città Eterna, però, non sono mancati passi falsi e le polemiche già il giorno dopo l’insediamento di Raggi in Campidoglio, così il paragone corre veloce fino a Palazzo d’Orleans dove, come nella Capitale, non mancano di certo i problemi.

Sabato scorso, a più riprese, i Cinque Stelle hanno rimarcato il concetto: “A Roma siamo arrivati preparati, ma ci sono state delle difficoltà proprio perché è la Capitale d’Italia, ci saranno anche qui, chi può dire che governando la Sicilia non avremo problemi?  L’importante è tenere la barra a dritta”, ha detto Luigi Di Maio. Della questione siciliana, di cosa potrebbe accadere, ne ha parlato Giancarlo Cancelleri, deputato all’Ars e candidato in pectore a Palazzo d’Orleans, che ha voluto rassicurare tutti quasi facendo un distinguo con quanto sta avvenendo a Roma.

“La storia del M5S all’Assemblea siciliana parla da sé – ha detto Cancelleri – e chiunque voglia accostare queste due cose, scivola su una buccia di banana. In 4 anni abbiamo dimostrato di essere un gruppo granitico, che ha fatto delle battaglie la propria forza e che tutto ciò che ha detto, un secondo dopo ha fatto”.

Il politico nisseno, issando il vessillo dell’orgoglio isolano, ha poi messo sul piatto quanto fatto dalla pattuglia pentastellata all’Ars: “Siamo siciliani ed è una vita che ci ‘arrangiamo’ per far funzionare le cose. Abbiamo sostituito al ‘non si può fare’, lo studio e l’impegno per fare. Tutti dicevano che non si potevano restituire i soldi dello stipendio e, invece, l’abbiamo fatto. Tutti dicevano che non si poteva finanziare la costruzione di una strada e l’abbiamo fatto. E abbiamo fatto tutto con legalità e con un sindaco che non è del M5S!”.

Prima dell’appuntamento di Palermo con Italia a 5 Stelle, a Siracusa arriverà Alessandro Di Battista con suo #CostituzioneCoastToCoast per spiegare le ragioni del NO al referendum costituzionale.

L’appuntamento è per venerdì 23 in piazza Santa Lucia, poi il trasferimento nel capoluogo siciliano passando per Catania, Enna e Termini Imerese.

Fra gli eventi collaterali della due giorni di Palermo anche un tringolare di calcetto fra rappresentative di parlamentari, sindaci e militanti pentastellati: scenderanno in campo venerdì 23 per raccogliere fondi.