l'opinione

Tutti a colloquio da Berlusconi che in Sicilia si gioca il futuro della leadership di centro destra

Sarà domani il giorno del gran consiglio ad Arcore al cospetto del Cavaliere. Da Micciche’ a Ghedini , da Brunetta a Romani, tutti al cospetto di Silvio Berlusconi per sciogliere il nodo Sicilia visto che le elezioni siciliane costituiscono un test importante per le prossime politiche e prefigurano la leadership nel centro-destra .
Musumeci, l’eterno candidato (nel 2006 perse contro Cuffaro, nel 2008 contro Stancanelli nella competizione a Sindaco di Catania , nel 2012 contro Crocetta per la Presidenza della Regione ) si ricandiderà costi quel che costi. Ma in ogni caso i diversi scenari sono interessanti da indagare e passano tutte, o quasi, dalle scelte dell’ex Cav e Presidente del consiglio.
SeBerlusconi infatti dovesse mollare proprio  nella roccaforte siciliana a vantaggio di quanto stabilito da Giorgia Meloni che su Musumeci ha messo il cappello per prima, il sovranismo lepeniano anti PPE avrà avuto il sopravvento.

Ieri i leghisti hanno reclutato l’apostata Fitto, domani avrebbero il grande oratore Musumeci, promotore delle virtu’ antieuro e antimmigrati a presiedere la più strategica ed autonoma regione italiana .
E dire che i sovranisti sono reduci dalla debacle di Palermo, laddove tale La Vardera, ignoto se non al 2% degli elettori,si candidava a sindaco soltanto per girare un documentario e sputtanare i suoi interlocutori!

Ma il  duo Salvini- Meloni ha preteso che si respingesse l’idea di una presidenza di matrice Alfaniana e hanno vinto. C’è da chiedersi però se dopo il gran consiglio di domani e qualora dovesse emergere un candidato di matrice berlusconiana, Salvini e Meloni saranno in grado di rifiutare anche questo. I due infatti sostengono che Musumeci sia imbattibile. I sondaggi lo proclamano vincente nella destra (anche perché è l’unico candidato ad oggi in campo).

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Analizziamo allora chi  lo appoggia di fatto ad oggi? Scontati Lega ed FdI, una sua lista civica antimafia (e ti pareva!), Stefano Parisi ( accreditato dello 0,%) i Monarchici e Cesa che gioca tra Micciché e Musumeci tanto per non poter sbagliare. E poi gli ex-finiani Granata, grande fustigatore di costumi berlusconiani , e Briguglio e una pletora di ex-moderati, ex-crocettiani pronti a candidarsi però con chi il Cavaliere vorrà .

Da solo Musumeci invece potrebbe arrivare al 5%, sempre  ammesso che i sovranisti lo appoggino.
D’altra parte se Alfano, il Cantiere Popolare di Saverio Romano, Idea Sicilia dell’ex-Rettore dell’università di Palermo La Galla fossero tutti spinti a sinistra, allora  il Cavaliere avrebbe perso le elezioni probabilmente ed anche  leadership nel Centro-Destra certamente.

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