E’ iniziata davanti al gip di Palermo Walter Turturici, l’udienza di convalida del fermo di Salvatrice Spataro, casalinga di 45 anni, e di Vittorio e Mario Ferrera, 21 e 20 anni, accusati di avere ucciso nella notte tra venerdì e sabato, a coltellate, Pietro Ferrera, marito della donna e padre dei due ragazzi, mentre si trovava a letto in un appartamento di via Falsomiele.
L’avvocato Maria Antonietta Falco, che difende la moglie e i due figli, chiederà la scarcerazione dei tre indagati che sono in carcere.
Secondo il legale non ci sarebbe “il pericolo di fuga per i tre”.
Ferrera è stato ucciso da almeno venti coltellate. A dare l’allarme è stata la stessa moglie, Salvatrice Spataro, che ha chiamato il 118 e si è autodenunciata: “Venite subito… ho colpito con diverse coltellate mio marito. Mio figlio è tutto insanguinato”.
Dai primi interrogatori dei tre indagati, davanti al pm Gianluca De Leo e degli investigatori della Squadra mobile, sarebbe emerso che per molti anni Ferrera avrebbe vessato e umiliato la moglie e i figli. I due figli minorenni non erano presenti al momento dell’omicidio, perché dormivano dai nonni.
Ieri gli inquirenti hanno sentito per tutto il giorno i parenti e gli amici dei tre indagati per accertare quanto raccontato dagli arrestati. La sera prima dell’omicidio il figlio si era recato presso il commissariato di Brancaccio per annunciare che all’indomani la madre, Salvatrice, si sarebbe recata lì per denunciare i maltrattamenti e le violenze subite dal marito. Ma nella notte tra venerdì e sabato, la tragedia nella famiglia Ferrera.
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