Avvocato, in politica a Palermo da una quindicina di anni, ambientalista e soprattutto unico candidato sindaco donna. E’ il rapido profilo di Nadia Spallitta vice presidente uscente del Consiglio comunale di Palermo, con un passato nel Pd parlando del quale dice “tutti possiamo sbagliare”, che oggi lascia i percorsi verso un comodo rinnovo della poltrona per tentare una strada impervia: quella della candidatura a primo cittadino.

“In cento anni fin da quando c’era ancora il Podestà a governare Palermo fino ad oggi, solo una donna è stata sindaco della città e solo per pochi mesi: Elda Pucci. Non venne neanche scelta dai cittadini ma dai partiti che poi le tolsero il mandato quando non convenne più lasciarla lì’. Questo è un simbolo della situazione della città di Palermo. una città nella quale la classe dirigente non è mai cambiata e dove occorre un cambiamento  vero”.

Nadia Spallitta, ospite di BlogSicilia spiega i motivi della sua scelta e cosa muova le fila della sua candidatura. “Nonostante sia uomo di spessore e di grande cultura Leoluca Orlando ha ormai fatto il suo tempo – dice – come dimostra il fatto che negli ultimi cinque anni ha governato male la città. E’ arrivato il momento di cambiare. Palermo è governata da trent’anni dalla medesima classe dirigente. Orlando prima da assessore e poi da sindaco di fatto è alla guida di questa classe dirigente dagli anni ’80. E con lui tutti i suoi uomini”.

Ma se la questione era ‘superare’ Orlando non c’è già un candidato nuovo come Ferrandelli?

“Non voglio esprimermi sulla persona Ferrandelli ma la coalizione che lo sostiene è sempre la medesima: il centro destra palermitano. In pratica con lui avremmo una riedizione del metodo Cammarata anche quello sperimentato e fallimentare per la città di Palermo. Io penso che serva qualcosa di nuovo e spazio alle donne che non hanno mai governato questa città. Se è vero, come è vero, che l’altra metà del cielo esprime idee e valori spesso diversi allora abbiamo rinunciato per cento anni a questi valori, a queste idee. Noi vogliamo portare le nostre di idee che sono femminili e non soltanto”.

Con Nadia Spallitta,  però, c’è anche un partito tradizionale, quello dei Verdi. Perchè la Spallitta ha deciso di aderire proprio ai Verdi e di candidarsi a Sindaco di Palermo con il simbolo storico del sole che ride. L’impegno civico e sociale di Nadia Spallitta, sostenuta dal comitato civico “Palermo città Futura “, si sposa pienamente con i principi di ecosostenibilità, green economy e legalità dei Verdi e insieme si lavorerà per la tutela del territorio e dell’ambiente, della salute e del benessere dei cittadini, per lo sviluppo turistico ed economico, per la tutela dei diritti sociali.

I Verdi parteciperanno alla competizione elettorale con il candidato sindaco Nadia Spallitta con i propri simboli, la propria storia rilanciando i temi della politica e della gestione della città rappresentando i bisogni e le voci dei cittadini che guardano alle buone pratiche e ad un futuro sostenibile a cui poter dire con coscienza e lealtà morale “il futuro è adesso “.

Domani, alle ore 11 davanti al Parco Ninni Cassarà, ingresso di via Basile, si svolgerà la conferenza di presentazione presente il leader nazionale dei Verdi Angelo Bonelli.

“Ambientalismo e sviluppo sostenibile – dice ancora la Spallitta a BlogSicilia – sono sempre state alla base del mio impegno. Il passaggio con i verdi era quasi una tappa obbligata. Noi punteremo sulla ricerca, sulle nuove tecnologie e sulla ecosostenibilità per creare lavoro, occupazione e sviluppo. E’ questo il futuro di questa terra e di questa città”.

Il grande problema, però, è quello di superare lo sbarramentod el 5% senza il quale non si ottiene neanche un consigliere. Ritiene di farcela?

“Se i palermitani capiranno  che è giunto il momento di voltare pagina certamente sì. Non sono mai stata attaccata alla poltrona o alla ricerca di poltrone. E’ chiaro che sto mettendo in gioco la mia intera carriera politica per questa sfida. Lo faccio nella convinzione che non si può restare fermi e sperare che le cose cambino scambiando il proprio immobilismo con una poltrona. Serve un cambiamento radicale”.

Ma il Pd, il suo vecchio partito, ha scelto di correre con Orlando e senza simbolo

“Il Pd ha abdicato alla sua storia. Lo ha fatto probabilmente perchè cosciente di avere compiuto errori in questi anni. errori che avrebbe pagato elettoralmente. Per questo si è nascosto dietro un simbolo civico con la speranza di ottenere nuovamente un po’ di poltrone. secondo me è un grave errore politico. magari eleggeranno qualche consigliere ma non prepareranno il futuro e continueranno a perdere consenso. un partito con la sua storia, anche se dovesse aver commesso degli errori, deve metterci la faccia, scendere in campo a pagarne le conseguenze per poi poter far ripartire il percorso e ricostruire l’impegno e la fiducia. il Pd, invece, scappa da se stesso”.

Orlando e Ferrandelli presenteranno numerose liste e con questa legge elettorale potrebbe essere un vantaggio. Voi quante liste avrete?

“Solo una lista. Questa scelta la facciamo solo noi e i 5 stelle. Credo che occorre chiarezza. Gli elettori devono sapere chi stanno votando e con che idee si confrontano. non vogliamo mettere in campo alchimie elettorali ma idee chiare. Penso che questa legge potrà certamente dare vantaggi a chi schiera molte liste. Penso che sia una legge fatta male non solo per questo anomalo effetto trascinamento ma anche per la doppia preferenza di genere. Non è una strumento utile ad aumentare la democrazia partecipativa delle donne. Lo sarebbe solo se il doppio voto di genere valesse anche come doppio voto alla lista. In quel caso ci sarebbe un ‘premio’ per chi schiera anche le donne. Diversamente gli uomini non hanno alcun motivo di correre in coppia. Non si ottiene alcun risultato per le donne”.

Chi ci sarà nella vostra lista

“Ci saranno professionisti a cominciare dagli avvocati miei colleghi, ma anche architetti, ambientalisti, esponenti dei verdi, artigiani, campioni sportivi e perfino rappresentanti dei mercati e dei mercatini. Vogliamo che sia rappresentata tutta Palermo, fare con loro le battaglie, ad esempio, per la regolarizzazione del mercatino delle pulci che è una tradizione palermitana fatta anche da tanti che vogliono mettersi in regola”.

Lei non è l’unica che ‘pesca’ anche nelle aree popolari. Ci sono molti altri candidati outsider

“E’ vero e io li rispetto. Rispetto i giovani che si impegnano e scendono in campo, così come i meno giovani. Io credo che siamo in una almeno apparente democrazia. E’ giusto che chiunque creda di avere qualcosa da offrire a questa città scenda in ampo portando le proprie idee”

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