L’infuocato iter per l’approvazione della riforma elettorale della Regione Siciliana ha fatto slittare la discussione e la votazione all’Ars delle variazioni di bilancio, che sarebbe dovuta iniziare venerdì scorso. Se ne parlerà a partire dalle 9 di stamani.

Ieri per circa un’ora è andato avanti un balletto sulla possibilità di andare avanti per tutta la notte, ma molti del 225 emendamenti sono sconosciuti ai più. Del resto la omnibus era venuta fuori dalla giunta con 4 articoli, in commissione bilancio sono diventati 32  e si aggiungono proprio gli emendamenti dietro i quali sono contenuti i desiderata di molti.

Va detto che la minifinanziaria dovrà essere licenziata entro le 20 di stasera. E sarà un tour de force. Eppure il tempo ci sarebbe stato perchè nel corso della seduta di lunedì, le opposizioni, i particolare Forza Italia e Lista Musumeci, avevano chiesto di invertire l’ordine del giorno e proseguire i lavori con le variazioni di bilancio ma la richiesta è stata bocciata dall’Aula.

Intanto tra gli emendamenti al ddl  c‘è  quello soppressivo dell’articolo 10 della Finanziaria Bis. L’articolo 10, di fatto, ‘licenzia’ gli assistenti ai disabili dopo 20 anni di precariato, perché, prevede al fine di ridurre i costi, che siano collaboratori scolastici, dopo aver seguito un corso di formazione, a ricoprire le loro funzioni.

Sono in tanti ad attendere con trepidazione che la mini-finanziaria bis  prenda forma. Dovrebbe soprattutto garantire un po’ di respiro agli enti locali ed in particolare ai comuni e poi il mutuo trentennale da 19 milioni per salvare le terme di Sciacca e Acireale. Mentre nove milioni dovrebbero servire da boccata d’ossigeno per Liberi consorzi (le ex Province), ormai sull’orlo del dissesto.

Le variazioni di bilancio riguardano anche il futuro lavorativo degli ex sportellisti della formazione professionale e gli ex dipendenti di Sviluppo Italia Sicilia, Ciem, Quarit, Sicilia Innovazione e Cerisdi.

C’è anche il capitolo che riguarda i ticket per l’ingresso nei siti culturali. Un massimo del 30 per cento degli incassi sarà destinata a interventi di conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Tre milioni di euro dovrebbero essere destinati ai progetti di promozione delle eccellenze nel settore vinicolo.

Quasi due milioni e mezzo di euro sono previsti per le scuole dell’infanzia paritarie. E poco meno di quattro dovrebbero finire nelle casse dei Consorzi di bonifica per contenere l’aumento delle tariffe per gli agricoltori, relative all’irrigazione e assicurare la prosecuzione dell’erogazione dell’acqua. Sono inoltre  i milioni di euro destinati alla programmazione di interventi “per la tutela e lo sviluppo del territorio”.