Tra una dimensione europea ed una più locale. Riforma delle Province, termovalorizzatori, infrastrutture come il Ponte sullo Stretto al quale lui ed il suo gruppo, Popolari ed Autonomisti, si è sono detti favorevoli. Ma anche le possibili alleanze, quelle sfumate con tanto di rischio paralisi all’Ars per la “battaglia” alle Elezioni Europee. Giuseppe Castiglione, capogruppo all’Ars dei Popolari e Autonomisti parla a Talk Sicilia su diversi argomenti anche a carattere locale come ad esempio sul terzo mandato per i sindaci.

“Credo che il presidente, il mio presidente, Raffaele Lombardo ha dato indicazioni anche al Governo e a Schifani. L’altro giorno eravamo a Caltagirone e ha chiesto che se c’era la possibilità di cambiare qualche assessore sicuramente dopo le europee ci saranno alcuni cambiamenti ma non sono io a dirlo e sarà il governo il presidente Schifani devo dire che l’impegno e costante giornaliero da parte sia dei deputati all’Assemblea e anche del Governo. Oggi abbiamo delle cose importanti da approvare in Aula e soprattutto si lavora nelle Commissioni, quindi il lavoro principale sono le Commissioni e successivamente poi si passa tutto all’Aula c’è stata la vicenda delle Province”.

Ecco la principale critica che viene mossa a questa Assemblea regionale siciliana è una critica verso di immobilismo per un altro verso di non avere la capacità di approvare le riforme. Ci sono stati più di un incidente di percorso.

Riforma sul ritorno delle Province e Termovalorizzatori

“Quando parliamo delle Province quello che stavo per approvare in Commissione e il disegno di legge degli enti locali che è molto complesso. Abbiamo dato anche la possibilità abbiamo dato delle somme a tutti i Comuni del 20%. Devo dire perché io sono in Commissione quindi queste cose le abbiamo fatte e dobbiamo approvarle”.

Giuseppe Castiglione viene dal mondo delle amministrazioni dei Comuni: è stato al Comune di Catania. Conosce le difficoltà dei Comuni anche di grandi dimensioni

“Sapete benissimo il dissesto negli altri Comuni. Devo dire che Palermo – che ha evitato il dissesto pur andandoci molto vicino –  ha avuto problemi come tutti. E tra l’altro le somme non vengono erogate in anticipo rispetto all’anno solare, quindi il Comune pagherà altri soldi. Poi c’è il problema dei rifiuti. Si parla di termovalorizzatori se ne dovrebbero fare due, uno nella zona di Catania zona industriale (a Pantano D’Arci). Bisogna andare a darci che tra l’altro io da Presidente conosco bene sia l’area e sono indicate l’altro nella zona di Palermo (contrada Bianca a Bellolampo, in teoria)”.

A favore del Ponte sullo Stretto, “Opera fondamentale”

Castiglione è favorevole al Ponte sullo Stretto. E sottolinea: “Abbiamo approvato delle somme il Governo Schifani e anche l’assessore Roberto Di Mauro si sta lavorando anche su questo. Credo che sia un’opera fondamentale. Ritengo che il nostro partito e il nostro leader l’abbia sempre detto. Abbia sempre dimostrato di essere a favore anche facendo alcune manifestazioni a Messina ad a Roma. Noi siamo favorevoli, abbiamo stanziato anche nell’ultima finanziaria circa un miliardo e duecento milioni e credo che sia un’opera fondamentale per la Sicilia, per i siciliani, perché con questa infrastruttura anche le altre che ci sono tipo l’autostrada Palermo-Catania-Messina possono avere valenza e soprattutto può essere anche un investimento per le ferrovie che in questo momento si sta facendo”.

E chi sostiene invece che queste somme stanziate per il ponte si sarebbero dovute utilizzare proprio per migliorare le infrastrutture fatiscenti della nostra Regione.

“Ritengo che quando parliamo, siamo un po’ pessimisti nel senso che tutto è fatiscente che non funziona nulla ma giacché dove si vedono bene che ci sono dei lavori importanti per le autostrade e soprattutto per le ferrovie. Ma è pensabile o si può immaginare che noi per passare il treno da Messina a Reggio Calabria col traghetto e non ci debba essere una linea veloce? Questo non me lo spiego. Ancora col treno ci si ferma col traghetto, ci vuole un’ora, un’ora e mezzo. Col ponte ovviamente queste tempistiche vengono accelerate”.

La riforma delle Province si è impantanata

Castiglione parla di quanto accaduto alla riforma delle Province che è rimasta impantanata. “Credo che tutti i partiti di maggioranza vogliano le elezioni provinciali perché sappiamo benissimo che da quando ci sono i commissari l’impegno della Provincia, che ha competenze soprattutto per le scuole superiori, su alcune strade e quindi diversi comuni tra di loro perché le Sp le strade provinciali sono di competenza della Provincia. Era un ente intermedio dove sia il Comune e sia la Regione lavoravano in maniera tranquilla. Devo dire che nella provincia di Catania la situazione economica era abbastanza buona. Per quanto riguarda il bilancio ho fatta in Consiglio provinciale un’esperienza veramente importante soprattutto sull’impegno che si ci metteva per tutti i 58 Comuni della provincia etnea. Si doveva approvare. Deve essere il Governo nazionale che deve modificare la legge, la norma Del Rio. Quindi se viene approvata dal Governo nazionale credo che su questo ci si stia lavorando ovviamente dopo le Europee. Mi auguro che ad ottobre o a novembre o all’anno successivo ci siano le elezioni delle Province che sono fondamentali a livello regionale quando c’è stata la votazione”.

Elezioni Europee, Matrimonio con Lega non si farà

C’è un grande fermento per la scelta dei candidati per le elezioni Europee. Non è ancora chiaro chi si candiderà, dove è in corso il gioco delle alleanze. Per poter potersi candidare occorre avere un punto di riferimento a livello nazionale altrimenti la legge non permette se non con una difficile raccolta di firme, di poter presentare la lista. Ma a prescindere da questo occorre poi superare uno sbarramento del 4% che è di livello nazionale. Quindi occorre avere candidati e raccogliere voti in tutto il Paese. E non è una cosa da poco. Anche per questo dove andrete voi alla fine si trova ad avere come Mp ha un accordo con la lega che poi è saltato.

“Lo sa bene, noi avevamo eravamo confederati con la lega, però, purtroppo il nostro presidente ha deciso insieme a Salvini e credo che questo matrimonio non s’ha da fare, non si farà. Ovviamente nelle sue dichiarazioni ci nutriamo spesso dell’altro il partito che sta crescendo a livello regionale. Diciamo che gli impegni noi ce l’abbiamo quotidianamente quindi si parla di Forza Italia perché l’altro giorno quando eravamo a Caltagirone il presidente ha detto magari noi siamo un po’ più moderati e quindi ovviamente ho pensato e sto pensando di più a Forza Italia. Il presidente deciderà se mettere un candidato nostro di sostenere qualcuno della lista”.

Possibile incontro Lombardo-Cuffaro

C’era stato un un chiacchiericcio dopo un incontro fra Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro che però hanno smentito. Sembrava ci fosse in questo incontro la voglia di mettersi insieme.

“A livello regionale abbiamo un buon rapporto con tutti i gruppi politici sia di maggioranza che di opposizione perché spesso capita di votare l’emendamento o di fermarne uno anche dell’opposizione o viceversa”.

Rischio paralisi riforme regionali per battaglia elettorale

Quello che si andrà a fare adesso, dunque, sarà una battaglia elettorale. Questo rischia di frenare ulteriormente i lavori di un Parlamento come quello siciliano che, abbiamo visto, non ha fatto grandi riforme, anche se qualcosa ha fatto soprattutto nelle Commissioni.

Castiglione sottolinea. “La cosa fondamentale è che venga approvata in Assemblea regionale è la Finanziaria. Questa ha diverse decine di norme e quindi la Finanziaria sulla quale ci si lavora un mese e mezzo due mesi e le Commissioni ci lavorano quotidianamente già sia, una cosa importante. Su sugli altri disegni di legge credo che ora verrà sospeso i lavori d’Aula perché tecnicamente il Presidente Galvagno insieme alla Conferenza dei capigruppo deciderà quando sospendere ma credo che ci sarà un mese prima e si potrà lavorare. Perr quanto riguarda le Commissioni ma noi lo facciamo veramente quotidianamente perché sono fondamentali. Da lì facciamo gli incontri con le categorie, con le persone che hanno le richieste per i disegni di legge che poi vengono portati in Aula. Abbiamo approvato da poco la norma sulle cave che era da 45 anni che non veniva approvata. Pensate bene quanto lavoro c’è dietro  nell’invitare l’assessore, il direttore responsabile delle cave, ovviamente in Sicilia la situazione è un po’ complessa”.

Sulle amministrative in 37 Comuni siciliani e terzo mandato

Oltre che elezioni europee ci saranno anche elezioni amministrative con 37 Comuni al voto. Non ci sono grandissimi Comuni ma ce ne sono alcuni rilevanti.

“Per quanto riguarda siccome se n’è parlato a breve per il terzo mandato, il Movimento per l’autonomia è favorevole al terzo mandato e mi auguro che dopo le Europee si possano votare. Credo che anche gli altri partiti in Conferenza dei capigruppo hanno detto sono d’accordo e quindi”.

Inoltre: “Alla fine ci sarà. Credo che tutti siano d’accordo, anche il Pd ha votato favorevolmente al terzo mandato perché così può dare la possibilità ai sindaci che hanno lavorato bene che si impegnano quotidianamente, avere la possibilità di ricandidarsi”.

La strada potrebbe essere quella che sembra voler scegliere Roma, ovvero nessun limite ai mandati per i Comuni sotto i 5000 abitanti e tre mandati per quelli, oltre i 15.000.

“Ma già sui comuni inferiori ai 5000 abitanti è possibile ricandidarsi senza limiti. Per quanto riguarda ovviamente si deve vedere se dai 15.000; 20.000 e 30.000 la possibilità di ricandidarsi secondo me si possono avere. Secondo il mio punto di vista i sindaci si possono candidare non in base agli abitanti ma in base a come hanno lavorato e come hanno trattato i cittadini. Poi in maniera democratica decidono”.

Terzo mandato per il sindaco di Palermo e Catania?

Castiglione sottolinea: “Se si vogliono ricandidare e si vogliono spendere è giusto che lo facciano. Ovviamente devono lavorare in questi anni e lo stanno facendo. E devo dire che fare il sindaco sia di Palermo, di Catania o anche di Messina è un lavoro è costante, giornaliero. So bene quello che vuol dire e quindi sono veramente impegnati tutto il giorno con diverse emergenze”.

Elezioni europee e possibili nuovi equilibri alla Regione

Ma le elezioni europee si avvicinano. Abbiamo visto le difficoltà per strutturare le candidature, c’è una singolarità: queste elezioni sono particolari per il sistema elettorale diverse da tutte le altre tornate, bisogna dire per esempio che il Collegio Sicilia ingloba anche la Sardegna e quindi è molto vasto. Pur nondimeno ha comunque anche comuni molto piccoli.  In tutta Italia in soli cinque collegi però il risultato delle elezioni europee darà delle indicazioni che potrebbero anche far ripensare le maggioranze.

Castiglione osserva: “Se lei pensa a livello regionale credo che ci saranno dei cambiamenti a livello di assessori, ma questo non vuole decidere mai il Presidente Lombardo. Ovviamente le elezioni sono fondamentali, anche le europee dove ci vogliono persone che si impegnano come facciamo noi sia a livello regionale che anche nei Comuni quotidianamente in Europa per quanto riguarda l’agricoltura e anche per quanto riguarda la pesca dove abbiamo difficoltà enormi per quanto riguarda la siccità e lo stiamo vivendo perché spesso veniamo penalizzati dall’Europa. Rispetto alla Sicilia e questo lo vediamo perché io sono anche in Commissione agricoltura della pesca, spesso incontriamo nella zona di Catania e di Messina dove hanno difficoltà per andare a pescare”.

E gli eletti però in Sicilia Sardegna potranno essere 7 o 8

“La lista è formata da otto candidati, però anche in base al numero di voti, potrebbero essere anche sette. Intanto mi auguro che i cittadini vadano a votare e quindi possano decidere per cui votare e mi auguro che facciano una scelta intelligente, nel senso che votino persone che si impegnano per il proprio territorio”.

Cosa prevedete che possa succedere sicuramente questi sette o otto deputati eletti, gli uscenti – ce ne sono almeno due ricandidati forse anche tre – ma i partiti stanno mettendo in campo i loro pezzi da 90.

“E perché devono avere anche un buon risultato? Credo che i candidati uscenti da quello che ho sentito e Stancanelli erano Tardino e anche questi sono quelli che che sono nel centrodestra, il centrosinistra e non so se si candida l’ex sindaco di Lampedusa. Però i Cinque Stelle i due deputati credo che abbiano cambiato partito. Mi auguro che i candidati si impegnino e chi venga eletto lavorino bene per la Sicilia e per i siciliani”.

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