È ufficialmente partito l’intervento di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dei locali dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare all’ospedale Villa Sofia di Palermo.
Si tratta di un investimento strategico da oltre 1,6 milioni di euro, destinato a potenziare uno dei reparti chiave per la diagnosi precoce e il monitoraggio di patologie oncologiche, neurologiche e cardiologiche.
I nuovi spazi, situati al primo piano semicantinato del Padiglione Emergenze, saranno dotati di tecnologie all’avanguardia e infrastrutture moderne. L’obiettivo è garantire prestazioni sempre più efficaci e sicure per i pazienti, elevando gli standard qualitativi dell’assistenza.
Il direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello, Alessandro Mazzara, ha spiegato che il progetto si concentra in particolare sulla cosiddetta “zona calda”, dove avviene la manipolazione e la somministrazione dei radiofarmaci. Per questa area saranno utilizzati materiali facilmente decontaminabili, pavimenti in PVC trattato, controsoffitti in acciaio verniciato e impianti di ventilazione a ricambio controllato, con l’obiettivo di prevenire ogni rischio di contaminazione.
Sicurezza e tecnologia al centro del progetto
L’intervento segue i criteri del principio ALARA (“As Low As Reasonably Achievable”), volto a ridurre al minimo l’esposizione alle radiazioni. È prevista una rigorosa compartimentazione tra le aree a rischio e quelle ad accesso pubblico, per tutelare operatori, pazienti e ambiente.
Saranno inoltre realizzati nuovi impianti elettrici e meccanici specifici per la zona calda. Dei 1.674.624 euro stanziati, 1.269.343 euro rappresentano l’importo dei lavori a base d’asta, mentre 28.300 euro sono destinati agli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso.
“Questo progetto dimostra quanto l’Azienda creda nel valore strategico della Medicina Nucleare per la sanità pubblica – ha aggiunto Mazzara – Villa Sofia continua a investire con concretezza, puntando su medicina di precisione e centralità del paziente”.
La fine dei lavori è prevista entro marzo 2026, con l’obiettivo di consegnare alla città un reparto di riferimento per la diagnostica nucleare, completamente rinnovato e orientato all’innovazione.
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