Un cane Pit bull da ore al centro di una “caccia” infruttuosa. Deve essere curato urgentemente, ma di farsi prendere sembra non avere alcuna intenzione.

Da ieri, infatti, è stato visto nei pressi di Villabate con un occhio di fuori. Il cane, stante informazioni apprese in loco, potrebbe però essere in strada da almeno una settimana. A lanciare l’allarme è stata Selene Giglio, volontaria dei luoghi, che sta coordinando gli interventi per il recupero del cane. Purtroppo, appena si prova ad avvicinarlo, scappa terrorizzato. Secondo la volontaria accorrerà del tempo per potersi guadagnare la sua fiducia, senza sapere, peraltro, cosa gli è realmente successo. Potrebbe essere stato vittima di un maltrattamento e per questo avere ancora più paura dell’uomo. Già nell’ipotesi dell’abbandono è facile immaginare un trauma che lo induce ad allontanarsi anche a causa del dolore che probabilmente provoca la brutta ferita. Occorrerebbe, afferma la volontaria, lo strumento a corda che consente di ridurre la distanza di sicurezza che il Pit bull interpone  ad ogni contatto con l’uomo. Si accorcerebbero i tempi.

I Pit bull, affermano gli animalisti, non sono mai randagi. I loro abbandoni, che si susseguono con una frequenza preoccupante nella città di Palermo, confinante con Villabate, aggravano i problemi. L’accoglienza presso il canile municipale è infatti limitata dall’esigenza di tenere tali cani in gabbie singole. La struttura, cioè, si satura velocemente.

Intanto, man mano che il tempo passa, crescono le apprensioni per il cane. Potrebbe infatti allontanarsi, rendendo il suo recupero ancora più difficile.

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