Nella compagnia carabinieri di Corleone è stata inaugurata un’aula per le audizioni protette di donne nell’ambito del Progetto “Una stanza tutta per sé” alla presenza del generale di brigata Luciano Magrini, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, di Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone, di Ada Florena, program director della Soroptimist International e dei rappresentanti delle altre forze di polizia.
Dopo i saluti del sindaco, il generale Magrini nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa nell’ottica della cultura della legalità avuto anche riguardo alla fondamentale testimonianza dei ragazzi delle scolaresche presenti. Il taglio del nastro della “stanza” è stata l’occasione per raccogliersi in un momento di preghiera tenuto dal cappellano militare don Salvatore Falzone che ha esteso la sua benedizione a tutti i partecipanti ed a una delegazione dell’associazione nazionale carabinieri presente all’evento.
Il progetto “Una stanza tutta per sé” siglato fra l’arma e la Soroptimist International d’Italia ha portato alla realizzazione di numerose aule per audizioni nelle caserme sul territorio, con lo scopo di sostenere la “donna” nel delicato momento della denuncia di violenze e abusi. Oltre che nella sede del comando provinciale di Palermo, le “stanze” si trovano alla stazione Palermo-Oreto, Monreale, Cefalù e Termini Imerese. “Una stanza tutta per sé” è un ambiente protetto che tende a trasmettere una sensazione di accoglienza differente da quello istituzionale che usualmente circonda chi deve esternare le proprie sofferenze. La crescente sensibilità del tema è un segnale di concreta apertura nei confronti delle vittime della violenza di genere, le quali vengono accompagnate passo per passo in questo percorso dai militari della “rete antiviolenza dei carabinieri di Palermo”.
La Rete è costituita da militari distintisi per particolari attitudini personali e professionali, con il compito di affiancare i colleghi delle Stazioni Carabinieri della Provincia di Palermo nel complesso dialogo con le vittime di reati di genere. Sono referenti qualificati che hanno perfezionato lo studio sui fattori di rischio, sulle procedure di intervento e sull’accesso al “sistema Giustizia”, con particolare riguardo alle misure a sostegno delle vittime. La realizzazione di spazi dedicati è un concreto invito a far emergere i reati della violenza di genere che solo tramite la denuncia possono essere affrontati e superati.
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