Ztl a Palermo e disabili, un connubio che almeno al momento appare ‘imperfetto’. Perché il provvedimento, “non tiene assolutamente conto delle esigenze delle famiglie che hanno un congiunto che ha già gravi difficoltà”.
A denunciarlo è Sebastiano Garruzzo, un lettore di BlogSicilia.

Secondo quanto previsto dal regolamento della Zona a traffico limitato in vigore da oggi, che si estende da piazza Giulio Cesare a via Cavour e da Porta Nuova a Porta Felice, non dovranno pagare se regolarmente iscritti alla cosiddetta ‘lista bianca’ le vetture che trasportano disabili.

E il problema sorge proprio qui. “Stamattina ho fatto on line la registrazione – racconta Sebastiano – nella lista bianca e ho scoperto con non poca sorpresa che è possibile autorizzare il transito in Ztl di una sola vettura del nucleo familiare del disabile. La cosa è alquanto grave e mi creerà enormi difficoltà”.

Sebastiano ha un bambino con disabilità di 7 anni, che deve recarsi nella Ztl per andare a scuola e sottoporsi quotidianamente ad un impegnativo percorso riabilitativo. Ma solo Sebastiano potrà accompagnarlo, non la moglie o i nonni, come avveniva sino a ieri, quando la famiglia era solita, in base alle esigenze del bimbo, passarsi ed apporre in auto il pass disabili “che adesso non serve a niente” – tuona Sebastiano – perché tanto i parcheggi H, dove ho diritto a lasciare la mia macchina, sono sempre occupati da cittadini ‘perbene'”.

La faccenda è semplice: “Se lascio io il bambino a scuola – spiega ancora Sebastiano – non posso chiedere a mia moglie di andarlo a prendere all’uscita, perché abbiamo potuto registrare una sola vettura, ed abbiamo scelto la mia. E se accadesse un imprevisto? Se la mia macchina si rompesse o io mi trovassi fuori Palermo, come faremmo?”

In altre città le cose funzionano diversamente. E Sebastiano tende a puntualizzarlo: “Conosco molto bene Roma, dove ho vissuto. Lì avevo la possibilità di registrare alla lista bianca tre vetture. Capisco che a Palermo è tutto più difficile e non mi permetterebbero di farlo, ma almeno, ad entrambi i genitori del soggetto disabile, perché non si dà la possibilità di circolare liberamente per fare fronte alle innumerevoli esigenze del loro figlio?”

Insomma, Sebastiano è davvero contrariato, e come lui migliaia di altre famiglie di disabili che se necessitano di accedere alla Ztl con vettura diversa da quella iscritta in lista bianca, dovranno comunicarlo all’Amat prima e pagare.

“Non capisco perché – continua – noi abbiamo già il disagio della disabilità e l’amministrazione, invece di agevolarci, ci aggrava di un ulteriore peso. Io per seguire mio figlio ho dovuto chiudere la mia attività, rivoluzionare tutta la mia vita. E adesso devo fare i conti con una burocrazia ottusa. Tutto questo mi sembra equivalga a ledere i diritti delle persone che già hanno guai seri da fronteggiare. Ma il Comune ha pensato bene di fare cassa senza prevedere disagi ovvi”.

Sebastiano ha chiamato l’Amat per capirne di più ed esporre il suo problema. Gli è stato risposto che ha ragione, ma che per il momento non si possono approntare soluzioni. Forse, in futuro chissà….

Il padre del bimbo, che deve adesso stravolgere l’organizzazione delle sue giornate, non usa mezzi termini: “Questa Ztl per quanto riguarda i disabili è una vera e propria porcata. E voglio che venga sottolineato. Io andrò a fare una denuncia alla Procura della Repubblica, anche se quasi certamente non risolverò nulla ma non intendo restare in silenzio. Il sindaco ha deciso di fare il tram e ora vuole recuperare i soldi spesi con la Ztl che rende la vita impossibile ai cittadini…qua si rasenta la follia!“.

Vedremo quali provvedimenti adotterà il Comune.