Si riaccende lo scontro sulle Ztl a Palermo a due giorni dall’udienza del Consiglio di giustizia amministrativa al quale il Comune di Palermo e l’Amat hanno presentato il ricorso contro la sospensiva delle zone a traffico limitato stabilito dal Tar a pochi giorni dall’entrata in vigore. Il Cga dovrà esprimersi giovedì.

Il sindaco Leoluca Orlando, annunciando la presentazione delle memorie a sostegno del ricorso, ha ribadito ancora una volta il suo auspicio. Cioè che il Cga ripristini le Ztl perché sono state concepite per avviare “un percorso necessario per ridurre l’inquinamento e perché si diffondano sempre più la cultura e la pratica della mobilità sostenibile”.

Parole che hanno provocato una serie di reazioni infuocate da parte di chi aveva già avversato l’avvio delle Ztl. Nadia Spallitta, vicepresidente del Consiglio comunale di Palermo ed esponente del Pd, secondo la quale il Comune e Amat stanno “perseverando in una difesa a oltranza per un provvedimento che la città non vuole. Un atto che danneggia, a mio avviso, ingiustamente ed ingiustificatamente i cittadini, i residenti e anche i commercianti delle aree che ricadono all’interno delle Ztl. Sarebbe stato più corretto a mio modesto parere avviare un percorso condiviso con le associazioni di categoria per migliorare il provvedimento e garantire l’equo contemperamento degli interessi”.

Secondo la Spallitta sono stati adottati “provvedimenti, senza incidere sull’ambiente né migliorare la qualità della vita, determinano una lesione del diritto alla mobilità. I rimedi approntati dall’amministrazione, a mio avviso, sono infatti inadeguati: il tram non serve le aeree all’interno del perimetro delle Ztl; l’acquisto di circa 60 autobus serve solo a sostituire quelli vecchi (altamente inquinanti); il parco auto del car sharing è formato da 40 macchine che non possono sopperire al fabbisogno di circa 400 mila automobilisti; le piste e le corsie ciclabili sono ad alto rischio e carenti). Il provvedimento finisce col favorire un esodo verso le strutture commerciali esterne alle Ztl, in ragione del fatto che all’interno dell’area è anche possibile che aumentino i costi dei prodotti”.

Dura anche la reazione di un altro consigliere comunale del Pd, Luisa La Colla: “Da più parti si legge che Palazzo delle Aquile ritiene che il Tar sia andato oltre le proprie prerogative. Io non ci sto. Insieme a tanti consiglieri faccio parte di quel luogo e in molti riteniamo che le motivazioni del Tribunale siano valide e che il sindaco non possa appellarsi al Cga, continuando a fare riferimento a un diritto alla salute e a una mobilità alternativa assolutamente fittizi”.

“Il sindaco – continua La Colla – presenta plichi continuando a fare riferimento a un diritto alla salute che in realtà è inesistente. Se realmente si pensasse ai cittadini, bisognerebbe riattivare le centraline, impedire l’uso di mezzi a diesel in città, pensare a una mobilità alternativa. Si parla di 60 nuovi autobus, ma in realtà questi andranno solo a sostituire quelli che andranno allo sfascio. Per non parlare degli alberi abbattuti e sostituiti solo con qualche arbusto che viene lasciato morire. Se si pensa così tanto alla salute dei cittadini, perché non si riempie la città di alberi?”.

Per il capogruppo di Comitati Civici al consiglio comunale a Sala delle Lapidi, Filippo Occhipinti “continua il muro contro muro di questa amministrazione: invece di cercare il dialogo per introdurre una eventuale zona a traffico limitato davvero utile per la città, preferisce lo scontro all’arma bianca”. Così , commenta le memorie presentate dal Comune e dall’Amat al Cga per l’appello sulle Ztl”.

“Questo ricorso è comunque uno strumento che farà perdere tanti punti elettorali al Sindaco o, come preferisce lui, tanto consenso – dice Occhipinti – L’inquinamento e il traffico vanno combattuti, ma non con questi metodi da carro armato. La magistratura farà le giuste valutazioni e comunque finirà andrà rispettata. Certo, addurre nei motivi di ricorso che si minerebbe addirittura lo strumento delle Ztl a pagamento in tutta Italia è un po’ come dire che l’acqua non è trasparente: se la limpidezza dello strumento Ztl non fosse stata annacquata da una forma di tassa occulta, credo proprio che il Tar lo avrebbe riconosciuto e non avrebbe sospeso nulla. Probabilmente non sarebbero partiti né i ricorsi, né le polemiche con i residenti e i commercianti, i veri danneggiati da questa tassa per salvare il bilancio di Amat soprattutto dopo l’affidamento del tram. E la perdita di 5 milioni registrata nel primo trimestre 2016 ne è la prova certificata. L’Amat non si sostituisca al Comune dicendo cosa è meglio per i commercianti, ma si concentri su fare arrivare i mezzi in orario e offrire un servizio sufficiente: quello odierno è pessimo”.

Quindi, se giovedì il Consiglio di giustizia amministrativa deciderà di revocare la sospensiva del Tar, dando così il via libera alle Ztl, sicuramente la guerra contro questo provvedimento riprenderà con ancora maggiore veemenza, non solo a Sala delle Lapidi.

 

 

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