La Ministra Cartabia a Palermo

  • “Questo distretto giudiziario è il fiore all’occhiello della Giustizia in Italia”
  • Annunciati investimenti nel settore grazie al Pnrr
  • Riforma: non abbiamo bacchetta magica e serve spirito di squadra

Palermo è l’ottava tappa del  viaggio  intrapreso dalla Ministro della Giustizia, Marta Cartabia nelle Corti d’Appello d’Italia, per illustrare le novità dell’Ufficio del processo.  La Guardasigilli era arrivata nella giornata di ieri nel capoluogo siciliano, per partecipare all’evento organizzato nell’Aula bunker dell’Ucciardone, in occasione del 30° anniversario della Dia, il Dipartimento interforze schierato dallo Stato nel contrasto alle mafie.

L’omaggio a Giovanni Falcone della Ministra Cartabia

“Dal cratere di Capaci in cui l’Italia sembrava sprofondare, la Repubblica si è alzata più forte”, aveva detto ieri la Ministra, concludendo il convegno della Dia. Un omaggio a Giovanni Falcone,  replicato oggi, in occasione del convegno che si è celebrato nell’aula della Corte d’Appello di Palermo.

Cartabia: Palermo fiore all’occhiello Giustizia in Italia

Ma prima di spiegare in Corte d’Appello le ragioni profonde della riforma, la Guardasigilli ha incontrato i vertici degli uffici giudiziari del distretto e ha visitato il museo allestito nelle stanze in cui lavorarono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.  Rivolgendosi alle toghe, Cartabia ha tessuto le lodi dei magistrati del distretto: “Palermo è un esempio virtuoso di come la giustizia, che è innanzitutto un servizio al cittadino e alla comunità, può essere efficiente se accompagnata da un’attenzione del ministero, del Governo e dello Stato centrale. Forse proprio per le sofferenze che hanno colpito questa terra e la magistratura in particolare questa attenzione negli ultimi decenni alla realtà della giustizia in Sicilia e Palermo c’è stata e voi ne avete fatto un fatto buon uso”.

Rispetto al tema della riforma della Giustizia, la Guardasigilli ha riconosciuto che  “ci vogliono riforme, risorse, più informatizzazione ed è su questa linea che ci stiamo muovendo cercando di portare avanti una riforma con uno sguardo comprensivo. Ma nessuno ha la bacchetta magica. Non promettiamo una palingenesi della giustizia italiana”.

La Ministra ha anche affrontato il tema della carenza di organico tra magistrati “Per molto tempo negli uffici giudiziari si sono lamentati per questo – ha detto Cartabia – abbiamo chiesto ampliamenti e mi si dice non basta ma di sicuro aiuta. Stiamo facendo i concorsi. A breve ce ne saranno uno a 300 e uno a 500 posti, ma mi si obietta che i concorsi non bastano e serve che i candidati siano preparati”.

Infine, una riflessione sul Pnrr: dopo aver ribadito il rischio dell’infiltrazione mafiosa negli appalti per le opere del Recovery Fund (riflessione compiuta in occasione del convegno della Dia) , la Guardasigilli ha annunciato investimenti con i fondi europei a favore della giustizia, sia per rafforzare i procedimenti informatici, sia per una riqualificazione edilizia, sempre puntando, ovviamente, a interventi compatibili con una politica green, nel segno della tutela ambientale.